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Demenza ‘Late’ – Non è Alzheimer ma l’encefalopatia TDP-43 gli assomiglia

Si chiama Late e “somiglia” clinicamente alla più nota forma di demenza. È causata dall’accumulo nel cervello della proteinopatia TDP-43 e la sua scoperta potrebbe portare a terapie per questa patologia e per l’Alzheimer. Per gli esperti, è fondamentale considerare Late e Alzheimer due patologie diverse e sviluppare un biomarker clinico per quella recentemente scoperta

29 MAG – (Reuters Health) – L’encefalopatia TDP-43 correlata all’età prevalentemente limbica (Late), una demenza riconosciuta di recente, assomiglia clinicamente alla Malattia di Alzheimer ma è una patologia diversa.

“È sempre più chiaro che la Malattia di Alzheimer è solo un sottogruppo delle malattie che contribuiscono alla sindrome clinica della demenza – dic Peter T. Nelsondell’Università del Kentucky, a Lexington, autore principale dello studio – Late è probabilmente il sottotipo più potente del disturbo della Malalttia di Alzheimer”.

L’accumulo della proteina TDP-43 contraddistingue spesso le strutture cerebrali limbiche di persone sopra gli 80 anni ed è stata collegata a un deterioramento cognitivo che imita la malattia di Alzheimer.

Lo studio
Nel loro report, Nelson e colleghi hanno proposto Late come nuova terminologia, suggerito linee guida per la valutazione dell’autopsia e la stadiazione del cambiamento neuropatologico Late (Late-Nc) e hanno riesaminato la letteratura medica relativa alla condizione.

Gli autori propongono tre fasi di Late-Nc basate sulla distribuzione anatomica della proteinopatia TDP-43 all’autopsia: fase 1, solo amigdala; stadio 2, anche ippocampo; fase 3, anche la circonvoluzione centrale media. Le caratteristiche neuropatologiche di Late-Nc possono essere presenti in oltre il 50% delle persone oltre 80 anni.

La mancanza di dati longitudinali sui biomarcatori e le limitazioni degli attuali modelli animali rendono difficile studiare i meccanismi della malattia e sono necessarie ulteriori indagini. Late può evolvere per incorporare più domini cognitivi e per compromettere le attività della vita quotidiana, e il deterioramento cognitivo è maggiore di quello che può essere spiegato dai cambiamenti neuropatologici della Malattia di Alzheimer (Adnc) o da altre patologie.

Gli individui con Late-Nc relativamente puro sembrano sperimentare un declino clinico più graduale, rispetto a quelli con Adnc pura, mentre quelli con comorbilità Late-Nc e Adnc mostrano un declino più veloce e un deterioramento cognitivo più grave rispetto a quelli con Adnc o Late-Nc da soli…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Neuroscienze. Non è Alzheimer, è Late”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=74455