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Spondilite anchilosante – Una volta raggiunta la remissione, meglio non sospendere infliximab

Più della metà dei pazienti con spondilite anchilosante (AS) che raggiunge la remissione clinica di malattia con infliximab e sospende il trattamento, tende a recidivare la malattia. Questo il responso secco di un piccolo studio prospettico iberico, recentemente pubblicato su Arthritis Research & Therapy

Tali risultati invitano alla cautela nel prendere la decisione di interrompere il trattamento e di proporlo come obiettivo di strategia terapeutica, in assenza di fattori predittivi oggettivi di remissione clinica persistente che siano in grado di indicare il possibile outcome derivante dall’interruzione della terapia.

Razionale e obiettivi dello studio
L’avvento dei farmaci biologici nel trattamento della spondilite anchilosante (AS) ha indubbiamente migliorato la funzionalità e la qualità della vita nei pazienti affetti dalla malattia. Ad oggi, quasi il 60% dei pazienti con AS sottoposti a queste terapie risponde a questi farmaci, anche se solo una percentuale di pazienti compresa tra il 20-30% raggiunge la remissione di malattia e l’assenza di sintomatologia associata.

Da tempo si dibatte sull’opportunità di sospendere, o quanto meno ridurre, il trattamento di malattie infiammatorie come l’AS con i farmaci anti-TNF al raggiungimento della remissione clinica, sia al fine di ottimizzare i costi sanitari (e di ampliare la platea di pazienti candidabili a questa tipologia di trattamenti), sia per contenere il rischio di infezioni associato al loro impiego.

Tuttavia, una buona parte degli studi che si sono proposti di valutare l’effetto dell’interruzione del trattamento non sono stati coronati dal successo sperato, avendo documentato tassi elevati di riattivazione di malattia. Tra i fattori predittivi di recidivazione individuati vi sono stati l’elevata attività di malattia al tempo della sospensione del trattamento, l’età e la durata di malattia. Da ultimo, l’AS si connota per un ampio spettro di manifestazioni e di severità di malattia che potrebbero aggiungersi ai fattori già noti per influenzare la risposta.

Il nuovo studio si è proposto di analizzare le conseguenze derivanti dalla decisione clinica di sospendere il trattamento con farmaci anti-TNF in un gruppo molto omogeneo di pazienti con AS. Nello specifico, lo studio ha incluso solo i dati provenienti da pazienti con AS che erano stati sottoposti a trattamento con infliximab come prima opzione di trattamento con farmaci anti-TNF e che si caratterizzavano per la condizione di remissione clinica persistente (almeno 6 mesi).

L’obiettivo è stato quello di valutare per quanto tempo i pazienti trattati fossero in grado di mantenere una buona risposta clinica, definita come assenza di recidive alla sospensione del trattamento con il farmaco anti-TNF, e di definire le caratteristiche dei pazienti che non andavano incontro a ricaduta di malattia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Spondilite anchilosante, meglio non sospendere infliximab al raggiungimento della remissione”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/spondilite-anchilosante-meglio-non-sospendere-infliximab-al-raggiungimento-della-remissione–29335