TBC e positività al virus HIV – Obiettivo terapia breve durata: risultati incoraggianti
“Uno studio di recente pubblicazione su NEJM ha dimostrato come l’adozione di un regime di trattamento di durata ridotta (1 mese) base di rifapentina e isoniazide risulti non meno efficace del regime di trattamento standard (9 mesi) a base di sola isoniazide, in pazienti con TBC e sieropositivi al virus HIV. Lo studio ha dimostrato anche un maggior tasso di adesione alla terapia di breve durata rispetto alla terapia standard
Razionale e disegno dello studio
Come è noto, lo standard di cura per la prevenzione della TBC in pazienti a rischio elevato si basa sulla somministrazione di isoniazide per un tempo compreso tra 6 e 9 mesi. Tale regime terapeutico, tuttavia, risulta poco soddisfacente nella pratica in quanto si associa a problemi di aderenza terapeutica, soprattutto in zone con scarsa disponibilità di risorse finanziarie per la salute. Di qui lo sforzo della ricerca a sperimentare regimi terapeutici di più breve durata, senza sacrificare l’efficacia.
Studi condotti su modelli sperimentali murini hanno individuato nella combinazione rifapentuna-isoniazide una possibile alternativa terapeutica.
Di qui il nuovo trial, noto con l’acronimo BRIEF TB/A5279 (The Brief Rifapentine–Isoniazid Efficacy for TB [Tuberculosis] Prevention/A5279), un trial di fase 3 randomizzato, in aperto, condotto in 10 paesi dislocati in Africa, Asia, Sud America, Nord America, nonché ai Caraibi, che ha reclutato individui di età non inferiore a 13 anni, residenti in aree con una presenza di TBC >60 casi per 100.000 persone o risultati positivi per la presenza di TBC latente.
I ricercatori hanno randomizzato 1.488 pazienti al trattamento per un mese con la combinazione rifapentina-isoniazide, mentre 1.498 pazienti sono stati randomizzati al trattamento per 9 mesi con sola isoniazide. Il campione reclutato di pazienti aveva un’età mediana pari a 35 anni, e il 54% era composto da individui di sesso femminile…”
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Fonte: “TBC, obiettivo terapia breve durata: risultati incoraggianti in pazienti anche sieropositivi al virus HIV”, PHARMASTAR