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Steroidi a lungo termine e rischio diabete e steatosi epatica – Identificato nuovo potenziale target terapeutico

Gli steroidi rappresentano ancora un’opzione di trattamento fondamentale per svariate patologie, ma il loro impiego a lungo termine comporta un maggior rischio di sviluppare diabete e steatosi epatica. Uno studio su cellule epatiche pubblicato sulla rivista Nature Communications ha identificato il fattore E47 come necessario per la regolazione del glucosio epatico e del metabolismo lipidico e quindi come un nuovo potenziale target della terapia

Si stima che tra l’uno e il tre per cento delle persone nel mondo occidentale assuma steroidi glucocorticoidi. Il loro impiego si presta a una vasta gamma di condizioni mediche, dal trattamento dei sintomi delle malattie autoimmuni all’essere necessari per la chirurgia del trapianto.

Se da un lato rappresentano un’utile opzione di trattamento, possono avere effetti collaterali significativi che impattano sul metabolismo, soprattutto quando vengono somministrati a dosi elevate per lunghi periodi di tempo. Tra gli effetti collaterali noti vi sono il diabete indotto da steroidi e lo sviluppo del fegato grasso.

I glucocorticoidi (GC) sono sia farmaci antinfiammatori che regolatori metabolici molto potenti. Sfortunatamente, livelli elevati sono associati a disturbi metabolici come iperglicemiainsulino-resistenza, dislipidemia, steatosi epatica e obesità, tutti sintomi correlati alla sindrome metabolicache ne compromettono l’uso terapeutico a lungo termine.

Quando i GC si legano al recettore glucocorticoide (GR), questo trasloca dal citoplasma al nucleo, dove regola l’espressione genica sia positivamente che negativamente, ma i meccanismi esatti che portano all’attivazione piuttosto che alla repressione della trascrizione non sono chiari. In generale, si ritiene che le proprietà immunosoppressive desiderate dei GC siano dovute alla repressione dei geni infiammatori, mentre si ritiene che gli effetti avversi siano causati dall’attivazione di recettori metabolici.

Identificato il fattore E47
Per comprendere meglio la sequenza degli eventi che si verificano dopo il legame degli steroidi ai recettori, il gruppo di ricerca dell’Helmholtz Zentrum München a Norimberga, guidato dalla professoressa Henriette Uhlenhaut, ha condotto una serie di analisi su cellule epatiche murine…”

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Fonte: “Steroidi a lungo termine e rischio diabete: identificato nuovo potenziale target terapeutico”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/diabete/steroidi-a-lungo-termine-e-rischio-diabete-identificato-nuovo-potenziale-target-terapeutico-28726