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Mal di testa e dolore orofacciale secondario – Nuova classificazione internazionale che distingue le varie forme

Esistono tante tipologie di mal di testa secondario e dolore orofacciale. Per tale motivo è stata da poco pubblicata su Pain la nuova classificazione internazionale delle malattie, the International Classification of Diseases (ICD-11), che distingue in maniera inequivocabile le forme primarie dalle secondarie e all’interno di queste le varie tipologie a seconda della localizzazione o dell’origine

Mal di testa e del dolore orofacciale (OFP) sono tra i più comuni disturbi di dolore. L’emicrania è classificata come la sesta disabilità più invalidante, misurata dagli anni persi a causa della disabilità.

Insieme alla cefalea da uso eccessivo di farmaci, il mal di testa è al terzo posto (dietro mal di schiena e depressione) tra i disturbi che comportano disabilità.
I disturbi collegati al dolore orofacciale colpiscono oltre un quarto della popolazione e inducono una riduzione significativa della qualità di vita. La ICS, Classificazione internazionale delle malattie non ha mai in passato assegnato un paragrafo specifico a questi disturbi per tale motivo con la partecipazione di due grosse società scientifiche, IASP (International Association for the Study of Pain) e IHS (the International Headache Society), è stato deciso un aggiornamento in stretta collaborazione con l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Disturbi primari e secondari 
Mal di testa e disturbi OFP sono distinti in primari (idiopatici) e secondari (sintomatici). La maggior parte delle ricerche condotte negli ultimi decenni si è incentrata sui principali disturbi della cefalea primaria, in particolare sull’emicrania. Sono disponibili solo conoscenze limitate sull’epidemiologia e sulla patofisiologia dei disturbi della cefalea secondaria.

Sebbene i disturbi primari di cefalea siano cronici nel senso che possono verificarsi per tutta la vita in un singolo paziente, è necessaria un’altra definizione per la cefalea secondaria cronica o disturbi di OFP come hanno cercato di spiegare e classificare gli autori in questa pubblicazione.

Il termine “cefalea cronica quotidiana” è stato comunemente usato per i disturbi di mal di testa che si verificano (non trattati) in almeno il 50% dei giorni per almeno 3 mesi e con durata di almeno 4 ore al giorno. Il criterio di una durata minima al giorno (2 ore per altre condizioni come l’emicrania nei bambini) è stato usato per escludere i disturbi da cefalea parossistica (es. cefalea a grappolo) perché questi disturbi di mal di testa non sono in realtà una condizione di dolore cronico ma un disturbo di parossismi dolorosi brevi ricorrenti.

Per creare coerenza attraverso la classificazione, è stata scelta una durata minima di 2 ore per tutti i mal di testa cronici secondari. In questo modo, il mal di testa cronico e i disordini OFP possono essere separati dai disturbi episodici (altri termini sarebbero parossistici o remissivi) secondo il loro schema temporale.

Dolore orofacciale e mal di testa, come si distinguono? 
Il dolore facciale è stato generalmente separato dal mal di testa perché questo tipo di dolore è principalmente muscoloscheletrico e trasmesso attraverso il secondo e il terzo ramo del trigemino, mentre i disturbi del mal di testa sono trasmessi attraverso il primo ramo del trigemino.

La definizione accademica di cefalea vs dolore facciale è anatomica. Il mal di testa è definito come dolore che si verifica solo o principalmente sopra la cresta orbito-meatale e/o nucale, mentre il dolore facciale è definito come dolore che si verifica principalmente o esclusivamente sotto la linea orbito-meatale, anteriore ai padiglioni e sopra il collo; altri includono la fronte come parte del viso.

XI^ aggiornamento della “Classificazione internazionale delle malattie” 
Uno degli scopi di questa pubblicazione è fornire una classificazione del dolore cronico che possa essere utilizzata dai professionisti a beneficio dei loro pazienti.
Per i clinici e i ricercatori del dolore, l’attuale ICD è un sistema molto complesso da utilizzare e per questo motivo è stato avviato un nuovo sistema di classificazione.

Il mal di testa cronico o OFP è stato suddiviso in 2 domini principali: (1) cefalea primaria cronica o OFP e (2) cefalea secondaria cronica o OFP. Una distinzione simile è stata fatta per il dolore viscerale cronico e per il dolore muscoloscheletrico cronico.

Il termine “primario” è stato preferito rispetto a “idiopatico” perché spesso conosciamo gli eventi patofisiologici alla base di alcuni di questi disturbi. Cefalea cronica secondaria o OFP è definita come cefalea o OFP che si verifica almeno per il 50% dei giorni durante almeno 3 mesi e che dura almeno 2 ore al giorno ed è chiaramente associata agli effetti della malattia (regionale o sistemica), trauma (fisico, chimico, radiazioni), infezione o una miriade di altri fattori.

La classificazione ICD-11 ha preso spunto dall’International Classification of Headache Disorders (ICHD-3) secondo la quale i disturbi della cefalea secondaria (o sintomatica) sono la conseguenza di un disturbo o disfunzione di base. La causalità è principalmente determinata da un legame temporale e da tipici schemi di mal di testa. La causalità non è sempre indiscutibile; quindi, il termine “attribuito a” è usato per spiegare il legame tra il disturbo sottostante e il mal di testa. La stessa logica viene applicata qui ai disordini OFP secondari cronici.

Per il dolore temporo-mandibolare si è tenuto conto dei “Diagnostic Criteria for Temporomandibular Disorders (DC-TMD)”
Sono state quindi classificati i seguenti mal di testa secondari o dolore orofacciale: mal di testo o OFP attribuito a traumi o lesioni alla testa e/o al collo; cefalea cronica o dolore orofacciale attribuito a disturbi vascolari o cervicali; cefalea cronica o dolore orofacciale attribuito a disturbo intracranico non vascolare; cefalea cronica attribuita a una sostanza o al suo ritiro; mal di testa cronico o dolore orofacciale attribuito all’infezione; cefalea cronica o dolore orofacciale attribuito a disturbi dell’omeostasi o del loro trattamento non farmacologico e infine mal di testa cronico o dolore orofacciale attribuito a disturbi di cranio, collo, occhi, orecchie, naso, seni paranasali, denti, bocca o altre strutture facciali o cervicali

E’ stato anche meglio definito il dolore dentale cronico come derivante da un disturbo che coinvolge i denti o i tessuti associati (dolore polmonare, parodontale o gengivale). Il tipico fattore causale sono carie o traumi a un dente o denti o tessuti associati. Oltre all’esame clinico, l’imaging (radiografia intraorale, tomografia computerizzata, ecc.) può facilitare la diagnosi corretta…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Mal di testa e dolore orofacciale secondari, la nuova classificazione internazionale distingue le varie forme”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/dolore/mal-di-testa-e-dolore-orofacciale-secondari-la-nuova-classificazione-internazionale-distingue-le-varie-forme–28720