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Fibrillazione atriale – Secondo le nuove linee guida ACC/AHA/HRS, NOAC è da preferire al warfarin

Gli anticoagulanti orali non-vitamina K dipendenti (NOAC) sono ora considerati equivalenti e preferiti al warfarin per la gestione del rischio di ictus da fibrillazione atriale (AF) in base alle linee guida aggiornate e condivise dall’American College of Cardiology (ACC), dall’American Heart Association (AHA) e dalla Heart Rhythm Society (HRS). Le raccomandazioni sono state pubblicate sulle riviste ufficiali tre società scientifiche, nell’ordine “Journal of American College of Cardiology” (JACC), “Circulation” e “Heath Rhythm”

Le tre società scientifiche hanno posto una speciale considerazione anche per il controllo del ritmo, la prevenzione del tromboembolismo e la gestione del peso durante il trattamento di pazienti con AF.

La maggior parte dei pazienti con AF che hanno punteggi CHA2DS2-VASc pari a 2 per le donne e a 1 per gli uomini potrebbero trarre beneficio da anticoagulanti orali, come edoxaban, rivaroxaban, dabigatran e apixaban per ridurre il rischio di ictus tromboembolico , fanno notare i componenti del board estensore del documento, guidati da Craig January, dell’Università del Wisconsin a Madison.

Quali criteri per determinare la posologia?
Una valvola cardiaca meccanica o una stenosi mitralica da moderata a severa sono ancora controindicazioni ai NOAC. Quindi tali pazienti dovrebbero ricevere warfarin, specificano gli autori. «I medici devono essere consapevoli delle condizioni cardiache dei loro pazienti: questo è importante non solo per i cardiologi, ma anche per gli internisti e i medici di medicina generale, perché molti pazienti con AF non vedono i cardiologi» sottolineano January e colleghi.

«I medici devono anche essere consapevoli delle condizioni in cui le dosi di farmaci devono essere ridotte, e del fatto che ogni farmaco è diverso da quello commercializzato successivamente» aggiungono. «Quindi non c’è un approccio semplice, un algoritmo adatto a tutti, e dovrebbero essere fatte riduzioni di dose dei farmaci, per esempio, nei pazienti anziani, in quelli con insufficienza renale, nei soggetti con peso molto basso» proseguono.

Le linee guida hanno anche sottolineato l’importanza della modificazione dei fattori di rischio e della perdita di peso nei pazienti sovrappeso e obesi con AF. La perdita di peso può effettivamente aiutare a controllare l’AF, evidenzia il board…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Fibrillazione atriale, NOAC da preferire al warfarin secondo le nuove linee guida ACC/AHA/HRS”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/cardio/fibrillazione-atriale-noac-da-preferire-al-warfarin-secondo-le-nuove-linee-guida-acc-aha-hrs–28673