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Severe malattie mentali – Ipolipemizzanti e antipertensivi potrebbero essere efficaci come supporto nel trattamento

Le statine e i calcio antagonisti (ma anche le biguanidi come la metformina) possono avere un ruolo nel trattamento di gravi malattie mentali. È quanto suggerisce una nuova ricerca pubblicata online su JAMA Psychiatry

In un ampio studio osservazionale, i ricercatori – guidati da Joseph Hayes, della divisione di Psichiatria, all’University College di Londra – hanno trovato che individui con schizofrenia, disturbo bipolare (BPD) o psicosi anaffettiva (NAP) avevano minori probabilità di ospedalizzazione psichiatrica durante i periodi di esposizione a uno qualsiasi degli agenti sopracitati rispetto ai periodi di non esposizione.

Inoltre, le persone con schizofrenia o BPD avevano meno probabilità di compiere atti di autolesionismo durante i periodi di esposizione a tali farmaci.

Un nuovo impiego per farmaci consolidati per altre indicazioni?
Gli autori hanno analizzato i dati relativi a 142.691 pazienti tratti dall’intera popolazione svedese, comprensivi di 76.759 con BPD, 30.954 con schizofrenia e 34.978 con NAP e hanno focalizzato la propria attenzione sui pazienti ai quali erano stati prescritte statine per ridurre il colesterolo e le malattie cardiache, oppure antagonisti del canale del calcio di tipo L (LTCC) (come il verapamil) per trattare l’ipertensione, o biguanidi (come la metformina) per il trattamento del diabete.

I periodi esposizione a statine, antagonisti LCC e biguanidi sono risultate significativamente associate con ridotti tassi di ospedalizzazione psichiatrica per BPD, schizofrenia e NAP. Inoltre, l’autolesionismo è stato ridotto nei pazienti con BPD e schizofrenia durante l’esposizione agli antagonisti del LTCC.

Più in dettaglio, tra i 142.691 partecipanti ammissibili, i periodi di esposizione alle statine sono stati associati a tassi ridotti di ospedalizzazione psichiatrica in BPD (hazard ratio aggiustato [aHR] 0,86, IC al 95% 0,83-0,89, P <0,001), schizofrenia (aHR 0,75, IC al 95% 0,71-0,79, P <0,001) e NAP (aHR 0,80, IC al 95% 0,75-0,85, P <0,001) e tassi di autolesionismo ridotti in BPD (aHR, 0,76 ; IC 95%, 0,66-0,86; P <0,001) e schizofrenia (aHR 0,58; IC al 95% 0,45-0,74; P <0,001).

L’esposizione agli antagonisti dell’LTCC era associata a tassi ridotti di ospedalizzazione psichiatrica e autolesionismo nei sottogruppi con BPD (aHR 0,92 [IC al 95% 0,88-0,96; P <0,001] e 0,81 [IC al 95% 0,68-0,95; P = 0,01], rispettivamente), schizofrenia (aHR 0,80 [IC al 95% 0,74-0,85; P <0,001] e 0,30 [IC al 95%, 0,18-0,48; P <0,001]) e NAP (aHR, 0,89 [IC al 95% 0,83-0,96; P = 0,002] e 0,56 [IC al 95% 0,42-0,74; P <0,001]). Numeri analoghi si sono riscontrati con l’esposizione alle biguanidi.

«In questa fase» sostengono Hayes e colleghi «non stiamo suggerendo alle persone di usare questi farmaci al posto di quelli convenzionali per gravi malattie mentali. Tuttavia, vi sono prove che i soggetti con schizofrenia, BPD e altre malattie mentali tendono ad avere sottotrattata la propria salute fisica».

«In particolare» specificano «sono a maggiore rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete: malattie per il cui trattamento sono stati progettati questi farmaci. Dunque, è opportuno che i pazienti discutano con i medici curanti per ottimizzare la prescrizione di farmaci per queste condizioni fisiche, potendo trarne effetti benefici addizionali sulla salute mentale».

Nuovo filone di ricerca, studi clinici controllati randomizzati in corso a livello globale
Hayes e colleghi fanno notare che numerosi studi randomizzati controllati di questi farmaci per gravi malattie mentali sono in corso a livello globale e il suo team spera di «riprodurre le sue scoperte in altri grandi set di dati disponibili in tutto il mondo»…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ipolipemizzanti e antipertensivi possibile supporto nel trattamento di severe malattie mentali”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/ipolipemizzanti-e-antipertensivi-possibile-supporto-nel-trattamento-di-severe-malattie-mentali–28669