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Mieloma multiplo – Dopo il trapianto, terapia di mantenimento con ixazomib migliora la prognosi

Una terapia di mantenimento con ixazomib dopo trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (ASCT) aumenta la sopravvivenza senza progressione (PFS) in pazienti con mieloma multiplo (MM) di nuova diagnosi. I risultati degli studi pubblicati su The Lancet

Background
Nonostante il miglioramento della PFS e della S.O. ottenuti con l’ASCT in pazienti con nuova diagnosi di MM, la maggior parte dei pazienti prima o poi va incontro a una ricaduta.
Studi recenti mostrano che dopo ASCT la terapia di mantenimento con l’immunomodulatore lenalidomide può migliorare la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e in generale la sopravvivenza, e il farmaco è stato approvato per l’uso in questo setting ed è il solo ad avere questa indicazione.

L’Intergroupe Francophone du Myelome ha riportato mediana una PFS di 41 mesi per i pazienti che hanno ricevuto lenalidomide come mantenimento fino alla progressione rispetto ai 23 mesi per i pazienti che hanno ricevuto placebo. Inoltre, il Gruppo Cancro e Leucemia ha riportato una PFS mediana di 46 contro 27 mesi in pazienti che hanno ricevuto il mantenimento di lenalidomide fino al progressione contro placebo  e questo è stato accompagnato da un miglioramento nella sopravvivenza globale.

Tuttavia l’impiego di lenalidomide può dar luogo ad eventi avversi che possono ridurre l’aderenza alla terapia. Una meta-analisi ha mostrato che l’interruzione del trattamento con lenalidomide come risultato di eventi avversi emergenti si osserva nel 29% dei casi verso il 12% del placebo o gruppo d’osservazione. Inoltre, questa stessa meta-analisi ha evidenziato che lenalidomide non ha dimostrato un generale beneficio per la sopravvivenza nei pazienti ad alto rischio.

Un’alternativa potrebbe essere un inibitore del proteasoma a causa della sua diversa modalità d’azione. I dati di studi precedenti suggeriscono che l’uso del bortezomib come terapia di mantenimento potrebbe prolungare la PFS anche se il suo impiego per terapie molto prolungate è reso difficoltoso dalla via parenterale e dai possibili effetti neurotossici. Inoltre, ad oggi, non ci sono studi di fase III condotti in questo setting con bortezomib.

Ixazomib è un inibitore del proteasoma  attivo per orale, con un profilo favorevole di tollerabilità e tossicità. Si somministra una volta alla settimana.

Lo studio di The Lancet
Lo studio TOURMALINE-MM3 (ClinicalTrials.gov NCT0218141413) ha cercato di determinare la sicurezza e l’efficacia di ixazomib come terapia di mantenimento dopo ASCT nei pazienti con MM di nuova diagnosi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Mieloma multiplo, terapia di mantenimento con ixazomib dopo il trapianto migliora la prognosi. Studio su The Lancet”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/mieloma-multiplo-terapia-di-mantenimento-con-ixazomib-dopo-il-trapianto-migliora-la-prognosi-studio-su-the-lancet-28590