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Demenza – Test rapidi di screening, come il MMSA o il MIS, non sono sempre affidabili per la classificazione

Nella diagnosi di demenza i test rapidi di screening, come il MMSA o il MIS, possono dare falsi positivi o flalsi negativi, per una serie di fattori che ne limitano la performance diagnostica. Lo ha evidenziato uno studio condotto nel Regno Unito

(Reuters Health) – I test rapidi per le valutazioni cognitive possono portare a una classificazione errata delle demenze, con falsi positivi e falsi negativi. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata da Neurology: Clinical Practice e coordinata da Janice Ranson, dell’University of Exeter Medical School di Exeter, nel Regno Unito. Tra le valutazioni cognitive rapide comunemente utilizzate ci sono il Mini-Mental State Examination (MMSA), il Memory Impairment Screen (MIS) e l’Animal Naming (AN).

Lo studio. 
I ricercatori hanno cercato di identificare i fattori predittivi dell’errata classificazione della demenza quando si usano queste valutazioni per lo screening  nelle cure primarie. Allo scopo, Ranson e colleghi hanno preso in considerazione 825 partecipanti allo studio Aging, Demographics, and Memory Study (ADAMS), di cui il 35,3% aveva demenza e il 43,3% aveva deficit cognitivo senza demenza (CIND).

Più di un terzo degli individui è stato classificato in modo errato almeno in una valutazione, il 13,4% è stato classificato erroneamente in due o più valutazioni e l’1,7% è stato classificato in modo errato in tutte e tre le valutazioni. La maggior parte dei partecipanti senza demenza che ha avuto una valutazione falsa positiva soddisfaceva i criteri per deficit cognitivo senza demenza.

I risultati
. Per quanto riguarda il MMSA,  sono sette le variabili che determinerebbero una classificazione errata su una sola valutazione: fra queste l’etnia afro-americana. Età, deficit visivo, assenza di APOE E4 e depressione possono determinare un fallimento del MIS, mentre iperlipidemia o il declino della memoria informata compromettono l’AN…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Demenza. Test rapidi non sempre affidabili per la classificazione”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=68978