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Dolore misto – Efficacia e sicurezza delle combinazioni di “vecchie” molecole

Il dolore acuto e cronico è una condizione molto diffusa nella popolazione generale. Ci sono varie tipologie di dolore, come ci ha spiegato il prof. Diego Maria Fornasari, professore associato di Farmacologia, Università degli Studi di Milano durante la 35esima edizione del congresso nazionale della SIMG, Società italiana di medicina generale. E’ necessaria un’attenta valutazione ed identificazione del dolore per un adeguato trattamento sia per il dolore a singola componente che per il dolore misto, per il quale abbiamo a disposizione diversi farmaci anche in combinazione e molecole attive come la L-acetilcarnitina con altri farmaci attivi sul dolore

“Sono migliaia le malattie accompagnate da dolore, il problema principale del medico di medicina generale è riconoscere e comprendere i meccanismi patogenetici del dolore che, al di là del numero di malattie, si contano su una mano. Se io riconosco questi 5-6 tipi di dolore e conosco la loro clinica, posso anche impostare una terapia fondata sui meccanismi patogenetici principali” ha spiegato ai nostri microfoni Fornasari

“Ad esempio, un dolore infiammatorio viscerale come un’appendicite ha meccanismi patogenetici di base simili e condivisi con un’osteoartrosi infiammata quindi dovrò utilizzare gli stessi farmaci , pur esistendo delle differenze e delle peculiarità tra dolore viscerale e dolore osteo-articolare” ha proseguito Fornasari.

Il primo aspetto è proprio riconoscere queste tipologie di dolore: infiammatorio, neuropatico, meccanico-strutturale, disfunzionale come la fibromialgia e talvolta delle combinazioni.

“Una tipologia di dolore che può creare qualche problema al medico è il dolore “misto” in cui coesistono esattamente nella stessa localizzazione un dolore che sta iniziando ed è di natura neuropatica con un processo infiammatorio che funge da meccanismo scatenante per cui la lesione neuropatica non è ancora particolarmente pronunciata ma il sito ectopico viene stimolato da un processo infiammatorio” ha spiegato Fornasari.

Nel dolore misto, al dolore neuropatico può associarsi un dolore nocicettivo, somatico e viscerale.
Alla base dell’appropriata scelta farmacologica c’è il meccanismo patogenetico del dolore.
“Per un dolore infiammatorio utilizzerò degli antinfiammatori non steroidei o dei corticosteroidi; per il dolore neuropatico potrò utilizzare farmaci che bloccano la conduzione e anche farmaci, molto importanti, che agiscono a livello della sinapsi spinale dove sia il dolore infiammatorio che il dolore neuropatico convergono e a maggior ragione converge anche il dolore misto che ha due meccanismi diversi” ha evidenziato Fornasari.

Di farmaci che agiscono a livello della sinapsi spinale ce ne sono molteplici a partire dal paracetamolo continuando con gli oppioidi, i gabapentinoidi. Oggi vengono usate anche molecole che conosciamo da qualche anno ma il cui meccanismo d’azione si sta rivelando in questi anni e che stanno emergendo come farmaci utili nel dolore neuropatico ma anche nel dolore misto.
“Una di queste molecole è la L-acetilcarnitina che lavora inibendo il rilascio di glutammato proprio a livello della sinapsi spinale. Poiché a livello della sinapsi spinale passa sia il dolore infiammatorio che quello neuropatico, questa molecola trova spazio in un contesto di terapia di combinazione. Il combinare più molecole è un messaggio importantissimo nella gestione del dolore.

L’acetilcarnitina trova spazio in combinazione con altri farmaci nel trattamento del dolore sia infiammatorio, sia neuropatico ma soprattutto misto…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Dolore misto, efficacia e sicurezza delle combinazioni di “vecchie” molecole”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/dolore/dolore-misto-efficacia-e-sicurezza-delle-combinazioni-di-vecchie-molecole–28385