Ipertensione polmonare – Malattia spesso trascurata e non riconosciuta
“Colpisce in Italia duemila persone. 400 delle quali sono pugliesi. Oggi, curando tempestivamente la malattia, il paziente può tornare a condurre una vita pressoché normale. La diagnosi non è semplice, perché la sintomatologia è del tutto aspecifica. I massimi esperti sul tema si sono dati appuntamento oggi a Bari
L’ipertensione arteriosa polmonare (IAP) è una malattia respiratoria sottovalutata, che colpisce in Italia duemila persone. 400 delle quali sono pugliesi.
I massimi esperti sul tema si sono dati appuntamento a Bari, all’Hotel Nicolaus Hotel Nicolaus venerdì 30 novembre, ore 14/19:30 – Sabato 1 dicembre, ore 9/14), per il meeting Sharing Experience in PAH, che discuterà gli studi più recenti e prenderà in esame le terapie più recenti.
“Si tratta di una patologia progressiva – sottolinea Carlo D’Agostino, Direttore della Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari -, poco riconosciuta, caratterizzata da un aumento delle resistenze del circolo polmonare, che determina un progressivo affaticamento del ventricolo destro e la sua dilatazione ingravescente. L’evoluzione di questo quadro, purtroppo è assai spesso lo scompenso cardiaco”.
Oggi, curando tempestivamente la malattia, il paziente può tornare a condurre una vita pressoché normale. La diagnosi non è semplice, perché la sintomatologia è del tutto aspecifica. La progressiva ostruzione del sistema arterioso polmonare causa all’esordio esclusivamente affanno, vertigini, stanchezza. L’ipertensione polmonare colpisce soprattutto le donne tra i trenta e i quarant’anni. La dispnea si manifesta dopo uno sforzo fisico anche minimo. Quando i segni dell’insufficienza cardiaca diventano più manifesti, compaiono gonfiore alle caviglie e senso di oppressione all’addome. E’ questo l’identikit di una condizione la cui evoluzione può essere rapidamente grave…”
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Fonte: “Ipertensione polmonare. Malattia spesso trasurata e non riconosciuta. Errore con conseguenze gravi”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=68605