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Carcinoma epatocellulare avanzato – ‘Nivolumab’ allunga la vita anche nei pazienti in classe Child-Pugh B

L’inibitore di PD-1 nivolumab può prolungare la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato, anche quelli in classe Child-Pugh B, oltre che in classe Child-Pugh A. Lo dimostrano nuovi risultati dello studio di fase 2 CheckMate 040, appena presentati al The Liver Meeting 2018, a San Francisco

Dopo il trattamento con l’anticorpo, la sopravvivenza mediana dei pazienti è stata di 7,6 mesi. I dati storici mostrano, invece, che i pazienti in classe Child-Pugh B trattati con sorafenib  la terapia di prima linea per carcinoma epatocellulare avanzato  vivono circa 4 mesi.

La differenza potrebbe non sembrare granché, ma secondo il primo autore della ricerca, Masatoshi Kudo, della Kindai University di Osaka, è sufficiente affinché l’azienda produttrice possa chiedere l’approvazione di questa nuova indicazione di nivolumab alle autorità regolatorie.

Prognosi peggiore per i pazienti con Child-Pugh B
Molti pazienti con carcinoma epatocellulare hanno una funzionalità epatica di classe Child-Pugh B e hanno una prognosi peggiore rispetto a quelli in classe Child-Pugh A, ma questi pazienti sono spesso esclusi dagli studi sul carcinoma epatocellulare avanzato. I benefici di sorafenib in questi pazienti non sono chiari e quindi le opzioni terapeutiche per questi soggetti sono poche, ha spiegato Kudo.
Nivolumab è stato approvato per i pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato in classe Child-Pugh A, già trattati con sorafenib, in Canada e negli Stati Uniti (ma non nell’Unione europea) sulla base dei risultati delle fasi di dose-escalation ed espansione dello studio CheckMate 040 (pubblicati su Lancet nel 2017).

Tuttavia, lo studio CheckMate 040 ha coinvolto anche pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato in classe Child-Pugh B ed è stato il primo studio prospettico sull’impiego dell’immunoterapia in questi pazienti.

Lo studio CheckMate 040
L’età mediana dei partecipanti era di 67 anni. Dei 49 pazienti nella coorte con Child-Pugh B valutati dagli autori, il 75,5% era in classe B7 e il 22,4% in classe B8; 24 erano stati trattati in precedenza con sorafenib e 25 no. Inoltre, otto avevano l’epatite B, 21 l’epatite C e 19 un livello di alfa-fetoproteina non inferiore a 400 μg/l…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Carcinoma epatocellulare avanzato, nivolumab allunga la vita anche nei pazienti con Child-Pugh B”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/carcinoma-epatocellulare-avanzato-nivolumab-allunga-la-vita-anche-nei-pazienti-con-child-pugh-b–28237