Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Tumore ovarico – Difficoltà di accesso al test genetico BRCA

Promuovere la diffusione sul territorio e l’accesso delle donne ai test genetici BRCA permette la diagnosi precoce del cancro ovarico, la prognosi e il trattamento con farmaci particolarmente innovativi ed efficaci nelle pazienti con mutazione BRCA. A Roma esperti e giornalisti si confrontano su questo tema di grande attualità al Corso di Formazione Professionale Continua “Il caso Gene Jolie: come comunicare con chiarezza e rigore le opportunità dei test genetici nella lotta contro il tumore”, promosso dal Master della Sapienza Università di Roma SGP “La Scienza nella Pratica Giornalistica”. Una ricerca mondiale presentata all’ESMO conferma che il 70% delle donne non conosce il tumore ovarico e solo il 54,7% delle pazienti è stata sottoposta al test genetico BRCA: in Italia la percentuale sale al 65,2%, dato che evidenzia per almeno un terzo delle pazienti ritardo diagnostico e disparità di accesso ai test genetici e alle nuove terapie

Roma, 22 novembre 2018 – L’avvento dei test genetici permette di prevedere, diagnosticare precocemente e trattare al meglio molte forme di tumore. Una di queste è il tumore ovarico che presenta le mutazioni del gene BRCA, di cui si sono occupati i giornali di tutto il mondo in seguito alle vicende dell’attrice Angelina Jolie che, dopo aver scoperto di essere portatrice della mutazione, ha scelto di sottoporsi a chirurgia preventiva.

Ma nonostante il risalto internazionale, l’informazione su questi temi è ancora carente come lo è il ricorso ai test genetici che permettono oggi di identificare persone, o intere famiglie, ad elevato rischio di cancro e consentono di intervenire preventivamente o con terapie innovative mirate ai pazienti che presentano i geni mutati.

Secondo dati AIRTUM, ogni anno nel nostro Paese circa 5.000 donne ricevono una diagnosi di cancro dell’ovaio e la ricerca del gene mutato si pratica in meno del 70% dei casi, nonostante il suo grande valore predittivo e terapeutico. Lo studio Every Woman, la prima ricerca mondiale su pazienti con tumore ovarico promosso dalla World Ovarian Cancer Coalition presentata al recente ESMO 2018, conferma uno scenario sconfortante: il 70% delle donne non ha mai sentito parlare di questa malattia prima della diagnosi; solo il 54,7% delle pazienti è stata sottoposta al test genetico BRCA, percentuale che sale al 65,2% tra le pazienti italiane; preoccupante la variabilità di accesso ai test e ai trattamenti.

Una maggiore conoscenza della malattia e un accesso più omogeneo e con minori ostacoli (tempi di esecuzione, di risposta e qualità del test) sul territorio nazionale al test BRCA, è fondamentale per un riconoscimento precoce del tumore ovarico e per consentire alle pazienti mutate di ricevere farmaci particolarmente efficaci, come ha dimostrato la terapia di mantenimento con olaparib, un PARP inibitore che nello studio SOLO-1 di fase III ha ridotto il rischio di progressione o morte del 70% nelle pazienti con carcinoma ovarico di nuova diagnosi e avanzato con mutazione BRCA.

Come promuovere una comunicazione efficace e chiara su argomenti così delicati e complessi è il tema del Corso di Formazione Professionale “Il caso Gene Jolie: come comunicare con chiarezza e rigore le opportunità dei test genetici nella lotta contro il tumore”, promosso dal Master di comunicazione scientifica della Sapienza SGP – La Scienza nella Pratica Giornalistica…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore ovarico, in Italia una donna su tre ha difficoltà di accesso al test genetico BRCA”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/tumore-ovarico-in-italia-una-donna-su-tre-ha-difficolta-di-accesso-al-test-genetico-brca/