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Cancro al polmone – Biopsia liquida utile per predire beneficio di chemio e immunoterapia

La biopsia liquida può essere uno strumento valido per prevedere e monitorare il beneficio clinico nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato trattati con la chemioterapia e con l’immunoterapia? A questa domanda ha cercato di rispondere uno studio tutto italiano presentato a Monaco di Baviera, al convegno annuale della European Society for Medical Oncology, e la risposta, stando ai primi risultati, sembra essere affermativa

Lo studio, chiamato MAGIC-1 e condotto presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova, dimostra, in particolare, che le variazioni dinamiche delle mutazioni del gene KRAS misurate nel plasma correlano in modo significativo con il controllo radiologico della malattia e che le variazioni precoci della frequenza allelica degli alleli mutati potrebbero consentire di individuare i pazienti che hanno outcome peggiori con l’immunoterapia.

Possibile valutare in anticipo l’effetto delle terapie antitumorali
«In questo studio abbiamo analizzato il ruolo potenziale della biopsia liquida non solo per determinare la presenza di alterazioni genetiche tumorali del sangue, ma anche per monitorare l’andamento del carcinoma polmonare durante il trattamento, sia chemioterapico sia immunoterapico» ha spiegato Laura Bonanno, prima autrice della ricerca, presentando i dati.

«In particolare, lo studio puntava a verificare se sia possibile utilizzando la biopsia liquida, e in particolare l’analisi del DNA tumorale circolante, valutare l’effetto delle terapie antitumorali, sia la chemioterapia sia l’immunoterapia, in anticipo rispetto ai metodi convenzionali» ha aggiunto ai nostri microfoni uno degli autori principali dello studio, Pierfranco Conte, dello IOV e dell’Università di Padova.

«Tradizionalmente, si inizia il trattamento e dopo 2 o 3 mesi si fa una Tac o una PET di valutazione; spesso solo in quel momento ci si rende conto se il trattamento sta funzionando o no. Con la biopsia liquida, abbiamo visto che misurando poco dopo l’inizio del trattamento la presenza e le variazioni di determinale alterazioni nel DNA tumorale circolante si può predire ciò che si osserverà facendo successivamente l’imaging tradizionale e anche quale sarà l’esito finale del trattamento, e quindi la durata della sopravvivenza libera da progressione (PFS) ecomplessiva (OS)» ha aggiunto il professore…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Cancro al polmone, studio italiano: biopsia liquida utile per predire il beneficio di chemio e immunoterapia. #ESMO18”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/cancro-al-polmone-studio-italiano-biopsia-liquida-utile-per-predire-il-beneficio-di-chemio-e-immunoterapia-esmo18-28174