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Melanoma metastatico – Con la combinazione di nivolumab e ipilimumab il 54% dei pazienti vivo a 4 anni

Conferme di efficacia a lungo termine per la combinazione di due farmaci immunoterapici  l’anti-PD-1 nivolumab e l’anti-CTLA4 ipilimumab  nel trattamento di prima linea del melanoma metastatico. A fornirle è un aggiornamento dello studio internazionale di fase 3 CheckMate 067, presentato di recente a Monaco di Baviera, al congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO), e pubblicato in contemporanea su The Lancet Oncology

I dati a 4 anni dimostrano come la combinazione di nivolumab e ipilimumab, ma anche nivolumab in monoterapia, porti a un beneficio di sopravvivenza duraturo nel tempo rispetto a ipilimumab da solo come trattamento per i pazienti con melanoma avanzato di nuova diagnosi, non resecabile.

Ancora in vita dopo 4 anni oltre la metà dei pazienti trattati con nivolumab più ipilimumab
Infatti, il 53% dei pazienti colpiti da questo tumore della pelle è ancora vivo a 4 anni grazie alla combinazione, rispetto al 46% ottenuto con nivolumab in monoterapia con e 30% con la monoterapia con ipilimumab.

«Si tratta di un dato senza precedenti, che rende concreta la possibilità di cronicizzare il melanoma in più della metà dei casi» affermato Paolo Ascierto, Presidente della Fondazione Melanoma e Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Fondazione “G. Pascale” di Napoli.

«Sappiamo infatti che, dopo 36 mesi, le percentuali di sopravvivenza si mantengono stabili nel tempo. Lo studio ha anche dimostrato che, a 4 anni dall’inizio della terapia e dopo averla interrotta, i pazienti continuano a rispondere positivamente. Inoltre, è emerso che, nei pazienti che presentano la mutazione del gene BRAF, cioè il 50%, la combinazione funziona meglio. Benefici evidenti sono stati evidenziati anche in una categoria particolare di pazienti, cioè quelli che presentano metastasi cerebrali» ha aggiunto l’esperto.

Nel 2018 in Italia sono stimati 13.700 nuovi casi di melanoma. «Purtroppo, nonostante gli importanti risultati evidenziati anche nei malati con metastasi cerebrali, la combinazione nivolumab e ipililumab non è attualmente disponibile per i pazienti italiani con melanoma avanzato, perché l’Agenzia italiana del farmaco ha deciso di non approvarne la rimborsabilità. È importante invece che questa terapia sia resa disponibile, soprattutto per alcune categorie di malati» ha sottolineato il professore.

Lo studio CheckMate 067
I risultati pubblicati in precedenza sul New England Journal of Medicine dello studio CheckMate 067 hanno dimostrato che il trattamento di prima linea con la combinazione di nivolumab e ipilimumab oppure con il solo nivolumab migliora in modo sostanziale il tasso di risposta obiettiva (ORR), la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) rispetto al solo ipilimumab nei pazienti con melanoma avanzato…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Melanoma metastatico: con nivolumab e ipilimumab il 54% dei pazienti vivo a 4 anni. #ESMO2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/nocat/melanoma-metastatico-con-nivolumab-e-ipilimumab-il-54-dei-pazienti-vivo-a-4-anni-esmo2018-28163