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Carcinoma della vescica non muscolo-invasivo ad alto rischio, ‘pembrolizumab’ promettente per chi non risponde alla cura standard

Nei pazienti con carcinoma della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio che non rispondono al trattamento standard con il bacillo di Calmette-Guérin (BCG), l’immunoterapia sembra essere una strada percorribile e molto promettente. A suggerirlo sono i risultati preliminari dello studio di fase 2 KEYNOTE-057, presentati al recente congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) a Monaco di Baviera

In particolare, in questo studio a singolo braccio, ancora in corso, il trattamento con l’inibitore di PD-1 pembrolizumab ha mostrato un’attività antitumorale incoraggiante, con una risposta completa a 3 mesi quasi del 40% in pazienti con carcinoma della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio con carcinoma in situ, non responsivi al BCG e non idonei alla cistectomia.

I presupposti dello studio KEYNOTE-057
Il carcinoma della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio è definito come un qualsiasi carcinoma in situ, un tumore T1 e/o un tumore Ta di alto grado.

In questi pazienti, la risposta completa alla terapia standard, rappresentata dalla resezione del tumore vescicale per via endoscopica transuretrale (TURBT) seguita dall’instillazione endovescicale di BCG, è di circa il 70%. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti con malattia ad alto rischio finisce per recidivare.

Proprio per il rischio di recidiva, nei pazienti non responsivi al BCG si raccomanda la cistectomia radicale, che però è gravata da una morbilità e mortalità significative, ha un impatto negativo sulla qualità della vita e in alcuni casi non è praticabile o viene rifiutata. Oggi, per il carcinoma della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio, non responsivo al BCG, sembra aprirsi la prospettiva di utilizzare l’immunoterapia con l’anti-PD1 pembrolizumab.

Infatti, l’attivazione del pathway di PD-1 è risultata implicata nella resistenza alla terapia con il BCG. Inoltre, pembrolizumab si è già dimostrato molto efficace nei pazienti con carcinoma uroteliale metastatico nello studio KEYNOTE-048.

Il disegno dello studio KEYNOTE-057
Sulla base di tutti questi presupposti, i ricercatori hanno deciso di testare l’anti PD-1 anche in pazienti con carcinoma della vescica non muscolo-invasivo ad alto rischio che in precedenza non avevano risposto alla terapia con il BCG, nello studio KEYNOTE-057…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Carcinoma della vescica non muscolo-invasivo, pembrolizumab promettente per chi non risponde alla cura standard. #ESMO2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/carcinoma-della-vescica-non-muscolo-invasivo-pembrolizumab-promettente-per-chi-non-risponde-alla-cura-standard-esmo2018-28146