Cancro al polmone non squamoso avanzato – ‘Atezolizumab’ aggiunto alla chemio in prima lineasi associa a un miglioramento significativo sia della sopravvivenza
“Nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule con istologia non squamosa, in stadio IV, il trattamento con una tripletta costituita dall’anticorpo monoclonale anti-PD-L1 atezolizumab più carboplatino e nab-paclitaxel in prima linea si associa a un miglioramento significativo sia della sopravvivenza libera da progressione (PFS) sia della sopravvivenza globale (OS) rispetto alla sola chemioterapia. È quanto emerge dallo studio di fase 3 IMpower130 appena presentato all’ESMO
“I risultati di IMpower130 giustificano l’impiego di atezolizumab più la chemioterapia come opzione terapeutica per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato, non squamoso, indipendentemente dall’espressione di PD-L1” ha dichiarato il primo firmatario dello studio, Federico Cappuzzo, direttore dell’oncologia medica e del Dipartimento di Ematologia e Oncologia presso l’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna-Ravenna.
Lo studio IMpower130
IMpower130 è un trial multicentrico internazionale, randomizzato e controllato, in aperto, nel quale si è confrontata la combinazione dell’inibitore del checkpoint immunitario PD-L1 atezolizumab più la chemioterapia con carboplatino/nab-paclitaxel con la sola chemioterapia con carboplatino/nab-paclitaxel in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule non squamoso in stadio IV, con malattia misurabile, non trattati in precedenza con la chemio.
I partecipanti sono stati assegnati in rapporto 2:1 al trattamento con la tripletta con atezolizumab come terapia di induzione seguita da un mantenimento con atezolizumab, o la sola chemioterapia seguita dalla migliore terapia di supporto o da pemetrexed ogni 3 settimane come mantenimento. Atezolizumab è stato somministrato fino alla perdita del beneficio clinico o alla comparsa di tossicità valutata dallo sperimentatore, mentre la chemioterapia è stata somministrata fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicità…”
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Fonte: “Cancro al polmone non squamoso avanzato, atezolizumab aggiunto alla chemio in prima linea allunga la vita. #ESMO18”, PHARMASTAR