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Tumore del polmone – Rischio maggiore legato ad assunzione prolungata di ace-inibitori o di sartani

Un ampio studio osservazionale, condotto su oltre quasi un milione di pazienti in terapia con ACE-inibitori o con sartani ha evidenziato un aumentato rischio di tumore polmonare (+14%) nei soggetti trattati con gli ACE-inibitori; il rischio sembra aumentare parallelamente alla durata dell’assunzione, arrivando ad un picco di +31% dopo 10 anni di terapia continuativa. Un segnale d’allarme importante che andrà verificato da altre analisi su big data

L’uso degli ACE-inibitori o dei sartani è correlato ad un aumentato rischio di cancro del polmone? Per rispondere a questa domanda, un gruppo di ricercatori canadesi (McGill University, University of Toronto, Jewish General Hospital di Montreal) e della Queen’s University di Belfast, hanno realizzato uno studio di coorte che ha attinto all’enorme banca dati dello United Kingdom Clinical Practice Research Datalink. Lo studio è pubblicato su BMJ.

L’analisi ha preso in esame una coorte di oltre 992 mila pazienti che avevano iniziato un trattamento con antipertensivi tra inizio 1995 e fine 2015. Nella coorte, seguita per una media di 6,4 anni, sono stati registrati 7.952 nuovi casi di tumore del polmone.

Complessivamente, l’uso di ACE-inibitori è risultato associato ad un lieve aumento di del rischio di cancro del polmone (+ 14%), rispetto all’uso dei sartani. Il rischio di tumore del polmone tuttavia aumenta gradualmente con la durata dell’assunzione; dopo 5 anni d’impiego, il rischio di tumore del polmone aumenta del 22% e dopo 10 anni di utilizzo arriva al 31%…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “L’assunzione prolungata di ACE-inibitori risulta associata ad un aumentato rischio di tumore del polmone”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=67141