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Tumori testa-collo, l’immunoterapia con l’inibitore di PD-1 pembrolizumab in prima linea riduce fino al 39% il rischio di decesso

L’immunoterapia con l’inibitore di PD-1 pembrolizumab in prima linea migliora in modo significativo la sopravvivenza dei pazienti affetti da un tumore del distretto testa-collo che ha recidivato o dato metastasi, e che esprimono la proteina PD-L1, riducendo di quasi il 40% il rischio di decesso rispetto al trattamento standard. A dimostrarlo sono i risultati dello studio KEYNOTE-048, appena presentato a Monaco di Baviera al congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO)

“I pazienti che esprimono PD-L1 vivono più a lungo se vengono trattati in prima battuta con pembrolizumab” ha dichiarato la prima autrice dello studio, Barbara Burtness, docente di oncologia medica alla Yale University di New Haven (Connecticut) ed “è entusiasmante vedere questi nuovi dati, che hanno le potenzialità per cambiare lo standard di cura nel trattamento di prima linea del cancro alla testa e al collo”.

L’attuale trattamento standard per il tumore del distretto testa-collo ricorrente o metastatico o è la chemioterapia a base di platino (5-fluorouracile, 5-FU, e cisplatino o carboplatino) più l’inibitore dell’EGFR cetuximab. Circa il 35% dei pazienti risponde al trattamento, ma la sopravvivenza mediana è di poco più di 10 mesi.

“È la prima volta in 10 anni che vediamo un miglioramento nella sopravvivenza di questo gruppo di pazienti. Per coloro che hanno un’espressione elevata di PD-L1, probabilmente potremo togliere il cisplatino. C’è ancora da fare per caratterizzare meglio il gruppo di pazienti che potrebbero trarne beneficio, e anche per vedere come poter portare questo farmaco attivo nel setting curativo” ha dichiarato Jean-Pascal Machiels, direttore del dipartimento di Oncologia Medica delle Cliniques Universitaires Sain-Luc di Bruxelles, durante la conferenza stampa di presentazione dei dati.

Lo studio KEYNOTE-048
Lo studio di fase III KEYNOTE-048 è un trial randomizzato, in aperto, che ha arruolato 882 pazienti affetti da un tumore alla testa o al collo non trattati in precedenza con la chemioterapia o un farmaco biologico per la malattia ricorrente o metastatica. Obiettivo del trial era valutare se l’anticorpo monoclonale anti-PD-1 pembrolizumab, da solo o in combinazione con la chemioterapia, sia in grado di prolungare la sopravvivenza e rallentare la crescita del tumore rispetto al trattamento standard.

I pazienti sono stati assegnati casualmente in un rapporto 1:1:1 al trattamento standard con la chemioterapia a base di platino (5-FU con cisplatino o carboplatino) e cetuximab (il cosiddetto regime EXTREME) oppure il solo pembrolizumab o una combinazione di pembrolizumab e chemioterapia a base di platino…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumori testa-collo, pembrolizumab in prima linea riduce fino al 39% il rischio di decesso. #ESMO2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/tumori-testa-collo-pembrolizumab-in-prima-linea-riduce-fino-al-39-il-rischio-di-decesso-esmo2018–27968