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Carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) – Finanziamento europeo di 300mila euro per studio su biomarcatori all’Istituto tumori della Romagna

Attraverso l’identificazione di biomarcatori specifici l’obiettivo è riuscire a predire quali pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule già sottoposti a resezione chirurgica siano a rischio di recidiva. Durante l’annuale Congresso mondiale sui tumori polmonari organizzato dalla Iascl a Toronto, si è tenuto l’avvio formale del progetto

Sarà a guida Istituto Tumori della Romagna (Irst) Irccs di Meldola (Forlì-Cesena) uno tra i progetti di ricerca oncologica più ambiziosi lanciati in Europa tramite Transcan-2, piano di programmazione pluriennale di ricerca traslazionale finanziato dalla Comunità Europea. Oltre 600mila euro di finanziamento complessivo (di cui 300mila a Irst Irccs), tre centri di ricerca coinvolti, 220 pazienti da arruolare nel primo anno: sono i numeri chiave del progetto che mira a valutare il ruolo prognostico e, quindi, di previsione sul decorso e sviluppo della malattia, di specifici Rna e del Dna circolante nel tumore al polmone.

Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del macro-quadro Horizon 2020, la ricerca proposta da Irst denominata “Marcatori prognostici non invasivi per il Nsclc allo stadio precoce: ruolo dei miRna circolanti ed esosomiali e del Dna libero circolante (Resting)” si propone di identificare e studiare marcatori circolanti nel sangue in grado di predire la prognosi in pazienti affetti da carcinoma al polmone non a piccole cellule in stadio operabile, uno tra i tumori più insidiosi e di difficile trattamento.

Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) è il più comune tipo di cancro al polmone (il 70/80% dei casi) e la principale causa di decesso correlato. In tutto il mondo circa il 20% dei casi viene diagnosticato in una fase iniziale, consentendo un’efficace trattamento chirurgico tramite resezione polmonare. Nonostante ciò, il tasso di sopravvivenza a 5 anni per questa patologia rimane purtroppo inferiore al 16%. Per questo riuscire a identificare biomarcatori in grado di accertare i pazienti con un rischio maggiore di recidiva potrebbe essere molto utile per migliorare la gestione clinica del paziente e prolungarne la sopravvivenza. Lo studio che vede come Principal Investigator la dr.ssa Paola Ulivi (Laboratorio di Bioscienze Irst), sarà finanziato nel capitolo dei progetti Transcan-2 inerenti “metodi minimali e non invasivi per la diagnosi precoce e/o la progressione del cancro”, si propone di raggiungere questo significativo obiettivo.

In stretta sinergia con altri due importanti centri europei di Francia e Spagna – Vall D’Hebron Institute of Oncology (Vhio) di Barcellona (staff diretto da Enriqueta Felip) e Chu de Strasbourg – Hôpital Civil di Strasburgo (Elisabeth Quoix) – nel mese di giugno 2018, è stata avviata la fase di arruolamento dei pazienti…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Cancro al polmone. Finanziamento europeo di 300mila euro per studio su biomarcatori all’Istituto tumori della Romagna”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=66251