Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Sindrome dell’occhio secco – Ne soffre il 60% delle donne over 50

Sensazione di corpo estraneo, prurito e annebbiamento visivo tra i sintomi che hanno un impatto diretto sulla vita personale e professionale. Dopo le vacanze, le condizioni possono peggiorare a causa della maggior esposizione a sole, caldo e vento. Ma il rientro in ufficio non aiuta a causa dei condizionatori che rendono l’aria secca e delle lunghe ore al computer. Lacrime artificiali senza conservanti per trovare beneficio. Al via uno studio sui giocatori di pallanuoto dell’AS Roma

Roma – Caldo secco, sole e vento hanno messo a dura prova quest’estate non solo la pelle ma anche gli occhi che possono soffrire di una maggior secchezza a causa della disidratazione. La naturale lubrificazione della superficie oculare, infatti, diminuisce d’estate a causa delle temperature più elevate ma anche per l’uso dei condizionatori d’aria che rendono gli ambienti più secchi.

Ecco perché, rientrati dalle vacanze, bisogna dedicare attenzione anche agli occhi e ripristinare al più presto il film lacrimale e l’epitelio. Tra il 5 e il 35% delle persone che hanno superato i 50 anni soffre in Italia del disturbo dell’occhio secco con una prevalenza nelle donne di due terzi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la Sindrome dell’Occhio Secco uno dei disturbi tra i più ignorati e sottovalutati della società moderna con un impatto sulla vita sociale e professionale molto forte.

“Possiamo immaginare il film lacrimale come una sorta di sandwich – spiega il prof. Aldo Caporossi, Direttore della Clinica Oculistica Policlinico A. Gemelli di Roma – Esternamente c’è uno strato lipidico che impedisce alla componente acquosa di evaporare, internamente a contatto con le strutture oculari c’è uno strato di mucine che tiene la parte acquosa attaccata alle cellule, e la parte acquosa che è la più ampia, è localizzata in mezzo alle due precedenti”.Le lacrime come ‘sandwich’
Le lacrime hanno una funzione ben precisa all’interno dell’occhio ed un ruolo fondamentale per la qualità della vista. Il film lacrimale è costituito da tre strati che favoriscono l’adesione della lacrima alla congiuntiva e alla cornea e ne impediscono la sua evaporazione.

Grazie all’apertura e chiusura delle palpebre, il film lacrimale viene distribuito in modo uniforme così da assolvere a vari compiti come proteggere la cornea dalla essiccazione e dalle infezioni e aiutare l’ossigenazione e la corretta idratazione della cornea.

I sintomi dell’occhio secco
Quando il film lacrimale perde le sue caratteristiche, si determina una disfunzione del sistema di lubrificazione dell’occhio. È proprio in questa fase che si manifestano dei sintomi ben precisi: “E’ come se non avessimo aggiunto l’olio al motore della macchina”, esemplifica l’oculista.

“Il paziente riporta la sensazione di corpo estraneo, di fatica (palpebre pesanti) e di secchezza che sono associati a bruciore, a volte a prurito e diminuzione della vista – spiega il prof. Caporossi – Se la patologia peggiora, il sintomo più severo è il dolore, che è dovuto alla presenza di una infiammazione della cornea”.

Dopo le vacanze
Molti tendono a sottovalutare l’occhio secco ritenendolo un disturbo occasionale legato magari all’uso eccessivo di computer e altri dispositivi elettronici. Eppure, proprio dopo l’estate (quando l’uso di questi dispositivi in linea di massima diminuisce) questo disturbo può peggiorare a dimostrazione del fatto che si tratta di una sindrome ben precisa.

“Il rischio, in vacanza, può essere più alto perché generalmente si trascorre più tempo all’aria aperta, spesso in luoghi come la spiaggia, la piscina, dove è più alto il riverbero dei raggi UV – spiega il prof. Caporossi – Ma lo stesso discorso si può fare per le zone di alta montagna, dove le radiazioni ultraviolette raggiungono l’occhio in maniera più diretta. Inoltre, il sole e il vento facendo aumentare l’evaporazione dell’acqua peggiorano la secchezza dell’occhio”.

Al rientro al lavoro
A questa brutta ‘eredità’ delle vacanze appena finite, si aggiungono le condizioni di lavoro in cui la maggior parte delle persone si trova al rientro: aria condizionata perché a settembre fa ancora caldo e molte ore trascorse con gli occhi incollati al computer: “La mancanza di ammiccamento tipica quando si trascorrono molte ore al computer – fa notare il prof. Caporossi – può portare ad una mancanza di ridistribuzione del film lacrimale. Le condizioni sono poi peggiorate dal fatto che l’aria condizionata secca ulteriormente l’occhio”.

Età e genere tra gli altri fattori di rischio
Ma mentre caldo e aria condizionata sono condizioni temporanee, ci sono altri possibili fattori di rischio per l’insorgenza dell’occhio secco. Un’altra importante causa di occhio secco è la fisiologica riduzione della secrezione lacrimale che si verifica con l’età.

“Nell’adulto sopra i 60 anni – spiega l’esperto – è molto comune lo sviluppo di un deficit dello strato lacrimale acquoso dovuto proprio all’età ma nonostante ciò non si verificano problemi particolari. Tuttavia, in alcuni soggetti, in particolare di sesso femminile, la produzione di lacrime diminuisce a tal punto che si sviluppano sintomi irritativi della superficie oculare che se trascurati sfociano in una vera e propria patologia”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Sindrome dell’occhio secco, ne soffre il 60% delle donne over 50”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/sindrome-dellocchio-secco-ne-soffre-il-60-delle-donne-over-50/