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Malattie rare – Distrofia di Duchenne, CRISPR ‘ci dà un taglio’

Dopo il successo ottenuto su topi di laboratorio, i ricercatori sono ora riusciti a correggere la mutazione responsabile della distrofia di Duchenne in alcuni cani mediante la tecnica di editing genetico CRISPR. La sperimentazione, che rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro questa malattia fatale e attualmente senza cura, ha ottenuto un recupero fino al 90 per cento dei normali livelli di distrofina

Cure risolutive per questa malattia genetica fatale, che colpisce un bambino maschio su cinquemila, non ne esistono ancora. Perciò la distrofia muscolare di Duchenne è uno dei principali banchi di prova per le terapie geniche dell’era CRISPR.

L’obiettivo è utilizzare la tecnica di editing genomico per correggere la mutazione che compromette la produzione della distrofina, una proteina fondamentale per la struttura e la funzione dei muscoli, cuore compreso.

I ricercatori avevano già usato le forbici molecolari di CRISPR nelle cellule umane in coltura e nel topo per sistemare il difetto genetico responsabile di questo processo degenerativo. Ma ora hanno compiuto un altro importante passo verso la sperimentazione sull’uomo: hanno interrotto la progressione della malattia in un modello animale più realistico, il cane. La ricerca è stata condotta dal gruppo di Eric N. Olson dell’UT Southwestern Medical Center di Dallas ed è pubblicata oggi su “Science”.

Il campione studiato è piccolo per motivi etici, ovvero per limitare la sperimentazione animale al minimo indispensabile: solo quattro esemplari. Inoltre il tempo di osservazione è ancora breve: sei-otto settimane. “Ma i risultati hanno superato le aspettative”, ci ha detto Olson.

Il sistema CRISPR è stato iniettato nei muscoli o nel sangue dei cuccioli di Beagle, presso il Royal Veterinary College di Londra, sfruttando un virus innocuo per veicolare i componenti all’interno delle cellule.

Si pensa che riportare la distrofina al 15 per cento del livello normale sia il traguardo da raggiungere per aiutare significativamente i pazienti, che manifestano problemi di deambulazione sin dall’infanzia e le cui aspettative di vita si fermano intorno ai 30 anni.

Ebbene questa soglia è stata abbondantemente superata con l’ultimo esperimento: nei casi migliori è stato raggiunto fino al 90 per cento del livello normale di distrofina in alcuni muscoli scheletrici e in quello cardiaco, e fino al 58 per cento nel diaframma, senza mostrare risposte immunitarie problematiche nei test preliminari.

“Era importante per noi dimostrare che questo metodo può funzionare nei grandi animali. Questi cani presentano una mutazione analoga a quella più comune nei pazienti con la distrofia di Duchenne”, ci ha spiegato il biologo molecolare americano.

Il gene chiave sul cromosoma X è stato tagliato in un punto critico (esone 51), ripristinando il corretto quadro di lettura e dunque la produzione della distrofina in forma funzionale.

Il prossimo passo sarà condurre studi più lunghi, per essere certi che il beneficio sia stabile e monitorare gli effetti collaterali. Il traguardo che si spera di raggiungere è un trattamento salvavita, che scongiuri il rischio di crisi cardiaca e collasso respiratorio…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “CRISPR dà un taglio alla distrofia di Duchenne”, Le Scienze

Tratto dahttp://www.lescienze.it/news/2018/08/31/news/crispr_distrofia_muscolare_duchenne_cani-4093393/