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Artimie, Mestre – Nuove “sonde” per operazioni di ablazione

Il terminale del nuovo catetere, con sensori realizzati in diamante industriale, consente un’accurata rilevazione della temperatura del tessuto ed in funzione di questa, è in grado di autoregolare automaticamente la quantità di energia rilasciata. Questa nuova metodologia di intervento è applicata in due soli Centri in tutta Italia: al Centro cardiologico Monzino di Milano e, appunto, all’Ospedale dell’Angelo

06 AGO – Battiti cardiaci molto forti, oppure troppo bassi ed a volte irregolari. Stiamo parlando di chi soffre di aritmie. A seconda della situazione, può bastare la prescrizione di alcuni farmaci, di un pacemaker o, nei casi più gravi, può rendersi necessario l’intervento chirurgico. All’Ospedale all’Angelo di Mestre – Ulss 3 Serenissima – gli elettrofisiologi stanno sperimentando, per le operazioni di ablazione delle aritmie cardiache, nuove “sonde” con sensori in diamante in punta.

“Con questi nuovi strumenti – spiega il Primario di elettrofisiologia Sakis Themistoclakis – diamo efficacia ancora maggiore ai nostri interventi. Come con i cateteri tradizionali, anche con questi ci spingiamo, attraverso le vene, fino all’interno del cuore. E con la punta del catetere andiamo in sostanza a praticare delle ablazioni, volgarmente delle ‘bruciature’, su punti precisi delle pareti interne del cuore, proprio quelli da cui partono gli impulsi che provocano l’aritmia. La punta dei nuovi cateteri, che stiamo sperimentando, ci consente la migliore efficienza nella realizzazione di queste piccole bruciature che, per spegnere definitivamente i segnali dannosi, devono essere precise, profonde e durature”.

Come ci si muove dentro le vene del cuore? Il terminale del nuovo catetere, con sensori realizzati in diamante industriale, consente un’accurata rilevazione della temperatura del tessuto ed in funzione di questa, è in grado di autoregolare automaticamente la quantità di energia rilasciata. In questo modo la trasmissione del calore alla parete del cuore è migliore, e consente di eseguire ablazioni in modo più rapido evitando di provocare sui tessuti un surriscaldamento non necessario e potenzialmente pericoloso.

“La rapidità di esecuzione, – commenta il primario – è forse il vantaggio principale apportato dal nuovo catetere, poiché la sua capacità ‘distruttiva’ è più efficiente, ogni singola ‘bruciatura’ – se ne praticano decine dentro al cuore in un intervento di ablazione sulla fibrillazione atriale – può essere prodotta ora in alcuni secondi, riducendo significativamente il tempo per eseguire l’intervento rispetto a quanto avviene con i cateteri tradizionali”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Aritmie. All’Ospedale all’Angelo di Mestre  nuove “sonde” per le operazioni di ablazione”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/veneto/articolo.php?articolo_id=64767