Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Disabilità – Offende ragazzo disabile su treno ma poi chiede scusa: “Sono un imbecille”

A raccontare l’episodio avvenuto su un treno regionale è un altro passeggero della stessa carrozza, lo scrittore Matteo Bussola. Un lungo post letto e condiviso centinaia di volte: “Questa situazione sarebbe potuta finire in tanti modi diversi e invece ho appena assistito a un piccolo miracolo”

A VOLTE le cose vanno come dovrebbero andare, nel verso giusto. E Facebook a volte diffonde storie a lieto fine, belle da leggere e da raccontare. Come quella sul profilo del fumettista e scrittore Matteo Bussola.

Due giorni fa Bussola, che conduce su Radio24 con Federico Taddia ‘I Padrieterni’, si trovava su un treno regionale. Con lui erano saliti anche un ragazzo disabile in carrozzina, un passeggero oltre la scortesia che lo offende gravemente, e una signora che se la prende e lo attacca. Una scena decadente che sarebbe potuta andare come va troppo spesso, peggio.

Invece il passeggero chiede scusa e il finale della storia sorprende proprio perché non siamo più abituati alle cose nel verso giusto. Così come non siamo più abituati a leggere gentili reazioni di utenti a un post, commenti aggraziati. “È una storia molto bella. Vorrei condividerla. Posso?“, chiedono diverse persone.

“Grazie Matteo, è un piccolo spaccato di vita che vorrei leggere (e anche vivere in prima persona) più spesso… veramente, sentitamente, grazie”, e ancora “Che bello leggere queste cose.. Ah, Matteo, io rubo e convido tutto, eh?! Grazie!”. “A propósito del “diffondere bellezza”. Grazie!”. “Matteo di questi tempi ciò che hai scritto ti mette in lista come autore fantascienza”. E così via. La storia è questa, scritta da Bussola.

“Sono su un treno regionale, sto andando a una presentazione del mio libro, fuori una pioggia obliqua cade contro i finestrini. Il treno ferma a una stazione di cui non leggo il nome, alla stazione sale un ragazzo disabile, lo portano su in tre. Il ragazzo è in carrozzina e ha il busto piegato in avanti da un’evidente malformazione. Lo spazio del vagone riservato alle carrozzine è occupato da due ingombranti valigie, il controllore dice a voce alta: ‘Di chi sono questi bagagli?!’ senza ottenere risposta, allora urla: ‘DI CHI SONO QUESTI BAGAGLI?!’ e d’un tratto un uomo sui cinquanta si volta da due sedili più avanti, il controllore lo vede e gli intima: ‘Li sposti subito, per piacere’.

L’uomo sui cinquanta si alza, va a prendere le valigie ma lamentandosi col controllore che insomma, è un’indecenza, sul treno i suoi bagagli nel vano apposito non ci stanno e ora lui dove li mette. Il ragazzo disabile, mentre legano la sua carrozzina con le cinghie, fissa l’uomo senza dire niente, non capisco se la sua disabilità gli impedisca di parlare o se sia, semplicemente, stanco, di quel tipo di stanchezza di chi è purtroppo abituato ad assistere a reazioni come quella. Il controllore si avvicina all’uomo, gli dice che, dato che i vani sono piccoli, se vuole può mettere i suoi bagagli sui due sedili vuoti avanti a sé. È a quel punto che l’uomo si lascia sfuggire la frase, a bassa voce. *Perché questi non se ne stanno a casa invece di andare in giro*, dice.

Lo sentiamo io e una signora sui settanta seduta di spalle. Io mi sto sforzando di fare respiri profondi perché sto seriamente pensando di alzarmi e andare a mettergli le mani addosso. La signora sui settanta invece si alza, si volta, si piazza davanti all’uomo, gli dice: ‘Lei si dovrebbe vergognare, perché non se ne sta a casa lei invece di andare in giro e costringerci a sentire le sue sciocchezze!’

L’uomo guarda la signora da sotto in su, ha l’espressione di un bambino che è appena stato sgridato dalla madre. Sto per intervenire e rincarare la dose quando: ‘Ha ragione’, dice l’uomo all’improvviso. ‘Mi scusi, scusatemi tutti, sono stanchissimo e ho proprio esagerato’. Un istante dopo l’uomo si alza, va verso il ragazzo disabile, si ferma davanti a lui. ‘Scusami davvero’, dice, ‘sono un imbecille’. Il ragazzo alza gli occhi. ‘Tranquillo’, gli dice. ‘Da quello se vuoi si può guarire’.

L’uomo sembra sorpreso dalla risposta, il viso gli si apre in un sorriso, il ragazzo sorride anche lui…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Offende ragazzo disabile sul treno ma poi chiede scusa: “Sono un imbecille”. E la storia su Fb diventa virale”, R.it Cronaca

Tratto dahttp://www.repubblica.it/cronaca/2018/07/23/news/matteo_bussola_storia_treno_ragazzo_disabile_passeggero-202465993/