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Terapie onco-ematologiche – Cosa fare con infezioni fungine invasive

Le sfide nella gestione del paziente con malattie ematologiche maligne e immunocompromesso sono oggi molto più complesse, anche a causa dell’uso dei nuovi farmaci biologici e immunomodulanti che, sebbene diano al malato possibilità di cura un tempo solo sperate, hanno nettamente modificato l’incidenza e l’epidemiologia delle complicanze infettive. Per affrontare questo tema in un incontro di due giorni si sono riuniti a Milano i rappresentati delle società scientifiche impegnate in ematologia

Per affrontare questo tema in un incontro di due giorni si sono riuniti a Milano i rappresentati delle società scientifiche SIE (Società italiana ematologia), SIES (Società italiana ematologia sperimentale), GITMO (Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare), SEIFEM (Sorveglianza epidemiologica infezioni fungine in ematologia), FIL (Federazione italiana linfomi).

Una realtà diversa dal passato
“Gli ematologi” commenta Mario Luppi, Direttore ematologia Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Presidente SIES “devono imparare a convivere con una nuova realtà, che riguarda non solo le persone con leucemia acuta e trapiantati allogenici ma anche gli ambulatori per la gestione di patologie quali linfomi non Hodgkin e mieloma multiplo. Oggi disponiamo di nuovi farmaci in grado di migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti da malattie oncologiche, ma è necessario imparare a vigilare su di loro anche dal punto di vista infettivologico. Questo perché alcuni di questi farmaci possono predisporre alla riattivazione di malattie virali come il citomegalovirus o di altri patogeni come la pneumocystis carinii, o possono predisporre a infezioni fungine, come quelle da funghi filamentosi, da aspergillosi invasiva, da mucormicosis”

L’epidemiologia
“L’epidemiologia, basata sui riscontri autoptici tratti dal registro giapponese, uno dei più validi” spiega Livio Pagano, Docente di ematologia, Università Cattolica Sacro Cuore, Presidente SEIFEM “mostra un cambiamento nel trend dei pazienti deceduti con infezioni fungine: le leucemie mieloidi acute e le mielodisplasie sono sempre le più importanti ma compaiono anche altre patologie come i tumori solidi, che possono presentare il problema della complicanza fungina”…”

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Fonte: “Terapie onco-ematologiche, cosa fare con le infezioni fungine invasive?”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/terapie-onco-ematologiche-cosa-fare-con-le-infezioni-fungine-invasive-27246