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Parkinson – In caso di disturbi del controllo degli impulsi, sospendere i dopaminoagonisti

Quasi la metà dei pazienti con malattia di Parkinson (PD) che assumono dopaminoagonisti (DA) sviluppa disturbi del controllo degli impulsi (ICD) a 5 anni. Lo dimostra una nuova ricerca pubblicata online su “Neurology”. Gli autori dello studio, in particolare, hanno scoperto che, nei pazienti con PD, la prevalenza di ICD è balzata dal 19,7% al basale al 32,8% a 5 anni, con un’incidenza cumulativa di circa il 46%

Sulla base dei dati dello studio “Drug Interaction with Genes in Parkinson Disease” (DIGPD), i risultati hanno anche dimostrato che, dopo la sospensione dei DA, gli ICD si sono progressivamente risolti in circa la metà dei casi.

Un equilibrio difficile tra effetti benefici ed effetti collaterali
I ricercatori hanno descritto i primi casi di associazione tra DA e ICD nei primi anni 2000.

Tuttavia, da allora, nessuno ha valutato la loro incidenza longitudinalmente, ricordano gli autori, guidati da Jean-Christophe Corvol, dell’Assistance Publique Hopitaux de Paris e dei Dipartimenti di Neurologia e Genetica presso l’Hôpital Universitaire Pitié-Salpêtrière di Parigi (Francia).

Gli ICD sono stati tracciati dall’inizio della coorte DIGPD nel 2009, spiegano Corvol e colleghi. «Il risultato che abbiamo ottenuto è stato impressionante: circa la metà dei pazienti sottoposti a DA ha sviluppato ICD durante il follow-up».

«Poiché abbiamo avuto anche dati sulle dosi di DA a ciascuna visita, abbiamo esaminato la relazione tra i ICD e dosi e trovato una forte relazione tra dose cumulativa di DA e ICD» aggiungono. Come tutti i farmaci, i DA hanno effetti collaterali, incluso il rischio di ICD, scrivono gli autori, ma forniscono anche benefici, come ritardo nella comparsa di fluttuazioni motorie e discinesia.

«Non crediamo che i nostri risultati compromettano il rapporto rischio/beneficio di questi farmaci nel PD, ma l’equilibrio dovrebbe essere valutato a livello individuale per ciascun paziente» chiariscono gli autori. «Poiché gli ICD possono migliorare dopo la sospensione dei farmaci, la nostra raccomandazione è di monitorare attentamente e sistematicamente questi disturbi durante il follow-up dei pazienti con PD».

I risultati attuali sono coerenti con altre ricerche che hanno rilevato un’incidenza cumulativa a 5 anni del 47% in 46 pazienti con PD trattati con DA (Mov Disord, 2013; 28: 327-333). Inoltre, la ricerca mostra che gli ICD rimangono comuni tra le persone con PD (Parkinsonism Relat Disord, 2014; 20: 22-26) e possono includere comportamenti sessuali compulsivi, hobby e ipercreatività. I DA sono il principale fattore di rischio (J Clin Neurosci, 2007; 14: 1178-1181).

Il protocollo dello studio, basato su dati longitudinali
Per lo studio, gli investigatori hanno reclutato partecipanti consecutivi per lo studio longitudinale del DIGPD da maggio 2009 a luglio 2013 presso quattro ospedali universitari e quattro ospedali generali in Francia. Circa il 41% dei 411 partecipanti erano donne, l’età media dei partecipanti era di 62 anni e il follow-up medio era di 3,3 anni…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Parkinson, dopaminoagonisti da sospendere in caso di disturbi del controllo degli impulsi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/parkinson-dopaminoagonisti-da-sospendere-in-caso-di-disturbi-del-controllo-degli-impulsi-27228