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Cellule tumorali dormienti – Come colpire le ‘brutte’ addormentate che danno origine alle metastasi

Sono una new entry nel panorama della ricerca oncologica e per la prima volta viene loro dedicato un intero congresso. Si tratta delle cosiddette cellule tumorali ‘dormienti’ che, sfuggite precocemente al tumore primitivo, si vanno ad annidare in organi distanti dove restano addormentate anche per anni, finché un trigger non le risveglia; allora cominciano a replicare e a formare metastasi. Già in corso negli Usa il primo studio sull’uomo per cercare di ucciderle ‘nel sonno’

Per anni e anni, l’obiettivo delle terapie anti-tumorali è stato quello di colpire le cellule a rapida proliferazione, tipicamente quelle tumorali (e non solo purtroppo). Ma da qualche tempo, l’orizzonte della ricerca oncologica si è andato allargando. Sempre più interessante appare il ruolo, anche come possibile target terapeutico, delle cosiddette ‘cellule tumorali dormienti’.

E il motivo è presto detto. Queste cellule, che si trovano sparse in giro per l’organismo, in stato quiescente, per qualche motivo e ad un certo punto della storia oncologica di un paziente, si risvegliano e vanno a dare metastasi, le responsabili del 90% delle cause di decesso dei pazienti.

Purtroppo, proprio in quanto ‘dormienti’, queste cellule sfuggono alle terapie anti-tumorali mirate contro le cellule a rapida divisione. Altro problema è che queste cellule non sono numerose ed è quindi molto difficile ‘notarle’ in mezzo ai miliardi di cellule che compongono l’organismo.

Ma il vento sta cambiando, gli strumenti diagnostici e di ricerca progrediscono e gli studiosi sono convinti che questa rappresenterà la prossima frontiera dell’oncologia. Al punto da aver organizzato il primo congresso su questo tema (‘Cancer Dormancy and Residual Disease’ ), in corso in questi giorni a Montreal (Canada). E Nature di questa settimana dedica un articolo allo stato dell’arte delle ricerche in questo campo.

Cosa sono le cellule tumorali dormienti
Il discorso delle cellule dormienti è particolarmente sentito per quei tumori, come la mammella, la postata e il pancreas, ad alti tassi di recidiva, anche a distanza di molti anni dal primo trattamento. Il tumore sembra scomparso per anni, poi all’improvviso risbuca fuori. Perché?

Secondo le ultime teorie, suffragate da evidenze sempre più robuste, alcune cellule tumorali, si staccano dal tumore primitivo molto precocemente nella storia di una neoplasia, si vanno a trovare un organo da qualche parte e lì giacciono ‘addormentate’ per mesi o anni, finché un trigger – non si sa ancora quale possa essere – le risveglia; questo è il segnale che è ora di cominciare a replicare, dando luogo in questo modo ad una metastasi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Cellule tumorali dormienti: ecco come colpire le ‘brutte’ addormentate che danno origine alle metastasi”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=63121