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Artrite reumatoide – Uso glucocorticoidi risulta associato a maggior rischio infezioni post-artroplastica

I pazienti con artrite reumatoide (AR) sottoposti ad artroplastica totale dell’anca o del ginocchio mostrano tassi più elevati di infezione protesica articolare e di infezioni ospedaliere quando assumono glucocorticoidi. Queste le conclusioni di uno studio recentemente presentato ad Amsterdam nel corso del congresso annuale EULAR, che suggerisce come la riduzione a valori minimi dell’esposizione a questa classe di farmaci dovrebbe rappresentare l’obiettivo della gestione perioperatoria di questi pazienti

L’obiettivo dello studio: valutare il rischio di infezioni post-artroplastica in pazienti con AR trattati con farmaci biologici o GC
“Studi precedenti di letteratura hanno suggerito come infliximab e tocilizumab potrebbero essere associati ad un maggior rischio di infezioni, mentre abatacept ed etanercept ad un rischio un po’ più basso – hanno ricordano i ricercatori durante la presentazione del lavoro al Congresso -. Questi studi, però, non avevano valutato il rischio di infezione post-chirurgia articolare”.

“Sulla scorta di un lavoro precedentemente pubblicato – continuano – si è manifestato in noi il sospetto che il rischio di infezione post-chirurgico associato all’impiego di GC dovesse essere molto più grande delle differenze di rischio di infezione osservate tra i vari farmaci biologici”.

Di qui il nuovo studio retrospettivo, nel corso del quale i ricercatori hanno fatto ricorso ai codici di malattia ICD-9 per analizzare i dati relativi a pazienti con AR sottoposti ad intervento di artroplastica nel decennio 2006-2015. I dati provenivano dalla consultazione di un database relativo alle prestazioni sanitarie erogate dal programma di assistenza pubblica sanitaria USA Medicare e da Marketscan, un database assicurativo sanitario privato.

I pazienti analizzati nello studio erano in trattamento con abatacept, adalimumab, etanercept, infliximab o tocilizumab entro 8 settimane dall’intervento chirurgicho oppure con rituximab entro 16 settimane dal ricorso all’artroplastica.

I ricercatori hanno analizzato il tasso a 30 giorni di ri-ospedalizzazione, e il tasso ad un anno di infezione protesica articolare. Successivamente hanno calcolato la dose media di GC assunta nei 3 mesi precedenti l’intervento chirurgico, usando farmaci orali.

Risultati simili ottenuti con i diversi farmaci biologici sugli outcome analizzati, peggiorativi a seguito impiego GC
“Dai dati ottenuti è emerso che il rischio di infezioni ospedaliere e di ri-ospedalizzazioni post-artroplastica è risultato praticamente simile nei pazienti trattati con i diversi farmaci biologici utilizzati prima della chirurgia  – hanno spiegato i ricercatori nel declinare i risultati del loro studio al congresso -. Abbiamo anche osservato, peraltro, che anche l’impiego di dosi modeste di GC era associato ad un rischio sostanzialmente più elevato di infezioni e ri-ospedalizzazioni: in particolare, l’impiego di dosaggi di GC prossimo a 10 mg/die è risultato associato ad un raddoppiamento del rischio di infezioni ospedaliere”.

Su 11.021 interventi chirurgici considerati, i ricercatori hanno osservato che l’assunzione di tocilizumab era significativamente associata a infezione protesica articolare ad un anno (aHR= 3,12; IC95%= 1,54-6,33)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, uso glucocorticoidi associato maggior rischio infezioni post-artroplastica #EULAR2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-uso-glucocorticoidi-associato-maggior-rischio-infezioni-post-artroplastica-eular2018-27143