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Lupus – Con uso a lungo termine di ‘belimumab’, bassi tassi di danno d’organo

I pazienti con LES rischiano di incorrere in danni irreversibili in più organi, sia a causa di malattia attiva che di tossicità del farmaco. La gravità e la frequenza del danno aumentano nel tempo e i pazienti che presentano danni hanno mostrato di essere a rischio di accumulare danni aggiuntivi. Se non trattati, ciò può portare a complicanze gravi e persino fatali, in particolare nei pazienti con coinvolgimento di organi vitali: cuore, reni, polmoni o sistema nervoso centrale

Al congresso annuale della alla European College of Rheumatology (EULAR) in corso ad Amsterdam sono stati presentati i risultati di due nuove analisi che mostrano la bassa progressione del danno d’organo in pazienti con lupus eritematoso sistemico attivo (LES) trattati con belimumab.

Come unico trattamento biologico approvato per il lupus eritematoso sistemico, belimumab ha dimostrato una riduzione clinicamente significativa dell’attività della malattia negli studi registrativi BLISS di fase III.

Valutare il livello di danno d’organo nei pazienti trattati con belimumab aumenta la comprensione dei suoi benefici se usato a lungo termine.

Entrambe le analisi, che hanno utilizzato i dati degli studi di estensione a lungo termine a partire dagli studi cardine del BLISS, hanno mostrato bassi tassi di danni agli organi con il trattamento di GSK.
I dati in pazienti trattati con belimumab forniscono anche ulteriori prove dell’importanza dello stimolatore dei linfociti B (BLyS, un fattore importante nella sopravvivenza delle cellule B) nello sviluppo dei sintomi del LES, compreso il danno d’organo a lungo termine.

L’analisi dei danni agli organi a lungo termine (Van Vollenhoven RF et al) riporta i dati dello studio di estensione a braccio lungo a lungo termine in 735 pazienti non statunitensi trattati con belimumab fino a 9 anni.
Per l’endpoint di efficacia (variazione dell’indice di danno SLICC dal basale, un punteggio convalidato per quantificare il danno d’organo, nell’anno di studio 8), l’87,7% dei pazienti trattati con Benlysta non ha avuto alcun aumento del danno d’organo.
L’incidenza di eventi avversi (incluse infezioni, tumori maligni, depressione, suicidio, autolesionismo e morte) è rimasta stabile o diminuita nel tempo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Lupus, bassi tassi di danno d’organo con l’uso a lungo termine di belimumab. #EULAR2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/lupus-bassi-tassi-di-danno-dorgano-con-luso-a-lungo-termine-di-belimumab-eular2018–27081