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Artrite reumatoide – Trattamento precoce e intensivo mantiene efficacia a lungo

L’adozione di un trattamento precoce e intensivo, effettuata in pazienti con artrite reumatoide (AR), si associa a benefici a lungo termine, quali la normalizzazione della mortalità a livelli consistenti con la popolazione generale. Questi i risultati di uno studio prospettico che ha analizzato il tasso di mortalità dopo 23 anni di follow-up dello studio COBRA (COmbinatietherapie Bij Rheumatoide Artritis), presentati ad Amsterdam nel corso del congresso annuale EULAR

La mortalità nei pazienti con artrite reumatoide è superiore a quella rilevata nella popolazione generale
“I vari studi di coorte che hanno valutato il tasso di mortalità nei pazienti con AR mostrano come il numero più elevato di decessi registrato in questa popolazione rispetto a quella generale si palesi solo dopo più di 10 anni di follow-up – ricordano i ricercatori nell’abstract del lavoro presentato al congresso”.

Non era ancora chiaro, invece, se l’adozione di un trattamento precoce potesse essere in grado di migliorare questo outcome.

Di qui il nuovo studio prospettico, che ha valutato il tasso di mortalità dopo 23 anni di follow-up del trial COBRA. Nello studio originario (2), i pazienti con AR all’esordio erano stati sottoposti a trattamento monoterapico con sulfasalazina (SSZ) o a terapia di combinazione a base di SSZ, MTX a dose ridotta e dosi inizialmente elevate e poi gradualmente decrescenti di prednisolone. I risultati di questo studio avavano dimostrato che il regime di trattamento combinato garantivano un miglior controllo di malattia rispetto alla monoterapia con SSZ, Nel 2010, dopo 11 anni di follow-up, un altro studio aveva documentato una mortalità ridotta dal punto di vista numerico (ma non statisticamente significativa) nei pazienti sottoposti a terapia di combinazione rispetto ai pazienti in monoterapia con SSZ (3).

Il nuovo studio presentato al congresso ha preso in considerazione i dati relativi a 154 dei 155 pazienti inizialmente reclutati in COBRA, giunti al 23esimo anno di follow-up.
La mortalità osservata in questa coorte di pazienti è stata messa a confronto con un campione di riferimento della popolazione generale olandese, incrociando i dati in base all’età e al sesso. E’ stato poi calcolato il tasso standardizzato di mortalità (SMR) sulla base del raffronto dei dati relativi ai gruppi in studio nel trial con quelli della popolazione generale.

Conferme numeriche (ma non statisticamente significative) di efficacia per la terapia di combinazione.
In totale, i ricercatori hanno registrato 44 decessi (pari al 28% del campione iniziale di pazienti; SMR=0,80; IC95%= 0,59-1,06). Di questi decessi, 20 sono stati registrati nel gruppo di 75 pazienti sottoposti a terapia COBRA (pari al 27%; SMR=0,75; IC95%= 0,47-1,14) e 24 nel gruppo di 79 pazienti trattati con SSZ (pari al 30%; SMR= 0,85; IC95%= 0,56-1,25). La differenza di mortalità osservata tra i due gruppi, per quanto vantaggiosa numericamente nel gruppo di pazienti sottoposti a terapia COBRA, non è risultata statisticamente significativa (p=0,61). Nel gruppo di riferimento della popolazione generale (n=154), si sono avuti 55 decessi (pari al 36% del campione di riferimento)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, trattamento precoce e intensivo mantiene efficacia nel lungo termine #EULAR2018”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-trattamento-precoce-e-intensivo-mantiene-efficacia-nel-lungo-termine-eular2018-27072