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Cancro al seno triplo negativo – Controllo malattia con combinazione ‘niraparib/pembrolizumab’

La metà delle pazienti con tumore al seno metastatico triplo negativo ha ottenuto il controllo della malattia a seguito di un trattamento costituito dalla combinazione di un PARP inibitore e un anti PD-1 in uno studio prospettico preliminare presentato al convegno annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), a Chicago

Nello studio, 13 delle 46 pazienti valutabili hanno ottenuto una risposta oggettiva al trattamento con niraparib più pembrolizumab e altre 10 pazienti hanno ottenuto la stabilizzazione della malattia. Un’attività clinica è stata osservata anche nelle donne senza mutazioni germinali di BRCA.

La trombocitopenia associata a niraparib è stata minimizzata con l’utilizzo di una dose iniziale ridotta e l’incidenza di eventi avversi immunomediati non è aumentata con l’aggiunta di una inibitore di PD-1.

“La combinazione dei farmaci è risultata promettente, con un’attività antitumorale duratura nelle pazienti con tumore al seno triplo negativo”, ha spiegato Shaveta Vinayak, dello University Hospitals Case Medical Center di Cleveland, in Ohio. “L’attività clinica è stata osservata nelle donne con BRCA mutato e wild type. Cinque pazienti hanno ottenuto benefici a lungo termine, per un periodo superiore a un anno”.

Diversi studi sugli inibitori di PARP come agenti singoli hanno mostrato un’attività clinica nei tumori al seno triplo negativi associati a mutazioni germinali di BRCA, ma non in altri sottogruppi. La monoterapia con anti PD-1 ha dimostrato un’attività clinica modesta nelle pazienti con tumori triplo negativi positivi a PDL-1, precedentemente trattate.

Studi preclinici hanno suggerito una potenziale interazione sinergica tra gli inibitori di PARP e gli anti PD-1, indipendentemente dalla mutazione di BRCA o dallo status di espressione di PD-1. Una possibile spiegazione di questo meccanismo riguarda l’attivazione della via di segnalazione STING (stimolatore dei geni dell’interferone) per la presenza di DNA anomalo nel citoplasma,  un residuo di DNA non riparato indotto da niraparib. L’attivazione di STING porta a un aumento dell’espressione e al rilascio di interferoni di tipo 1, all’induzione di interferoni gamma e all’infiltrazione intratumorale di cellule T effettrici…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Combinazione niraparib/pembrolizumab attiva nel ca al seno triplo negativo. #ASCO2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/combinazione-niraparib-pembrolizumab-attiva-nel-ca-al-seno-triplo-negativo-asco2018-27006