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Disturbo bipolare – Smentita USA a dati danesi. Rischio non ridotto dal litio nell’acqua di rubinetto

Una recente ricerca – pubblicata online su “JAMA Psychiatry” – dimostra che la presenza di litio nelle acque sotterranee non riduce il rischio di disturbo bipolare o demenza

I ricercatori hanno utilizzato dati sulle concentrazioni di litio da più di 3.000 pozzi di acqua potabile in tutti gli USA e dati diagnostici da Medicare, Medicaid e assicuratori privati per analizzare la relazione tra le concentrazioni di litio di acqua di falda e le diagnosi di disturbo bipolare e demenza.

Dopo aver considerato variabili confondenti come i dati demografici e le risorse sanitarie, non hanno trovato alcuna associazione tra esposizione al litio delle acque sotterranee e il rischio di disturbo bipolare o demenza.

«Le associazioni trovate in studi precedenti tra concentrazioni di litio, demenza e disturbo bipolare sono state prodotte da squilibri nella distribuzione covariata, come per esempio differenze nell’accesso a cure sanitarie o pratiche diagnostiche di qualità» scrivono gli autori, coordinati da Robert Gibbons, Professore di Biostatistica all’Università di Chicago.

«La variazione dei dati demografici e delle risorse sanitarie non ha portato a una riduzione del tasso di disordini sottostanti, ma alla probabilità che i disturbi vengano diagnosticati» aggiungono.

Ribadita, se ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’uso corretto della statistica
Il litio, ricordano i ricercatori, è un «oligoelemento presente in natura nelle acque sotterranee» e una «terapia cardine» per il disturbo bipolare. Inoltre, potrebbe avere un ruolo nel trattamento della demenza, secondo gli autori.

Uno studio danese ha trovato un’associazione inversa tra la presenza di litio nell’acqua potabile e la demenza. Un altro studio condotto negli Stati Uniti ha anche scoperto che l’esposizione al litio era associata a tassi più bassi di disturbi mentali.

Tuttavia, è possibile che tali associazioni possano essere dovuta ad altri fattori, dato che i tassi di diagnosi della salute mentale «variano in modo sostanziale con le risorse sanitarie locali e la demografia» suggeriscono gli autori.

L’attuale studio è nato da una classe di studenti di Biostatistica di Gibbons, il quale – scettico sulla ricerca danese citata – ha suggerito loro di indagare se fosse possibile riprodurre gli stessi risultati negli Stati Uniti. I ricercatori hanno utilizzato i dati del Servizio Geologico USA dal 1992 al 2003 relativi a più di 3.000 pozzi d’acqua

Hanno identificato le diagnosi psichiatriche da pazienti ospedalieri ambulatoriali, l’assistenza a lungo termine e altri file di richieste terapeutiche da una serie di database. I dati includevano informazioni per i beneficiari di Medicare e Medicaid e per i pazienti assicurati privatamente.

Per prevenire «un’inferenza causale spuria da aggiustamento inadeguato per elementi confondenti», i ricercatori hanno ripetuto la loro analisi per tre outcome di “controllo negativo” che non hanno alcun legame noto con il litio delle acque sotterranee: disturbo depressivo maggiore (MDD), infarto miocardico (MI) e cancro alla prostata…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Disturbo bipolare, rischio non ridotto dal litio nell’acqua di rubinetto. Smentita USA a dati danesi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/disturbo-bipolare-rischio-non-ridotto-dal-litio-nellacqua-di-rubinetto-smentita-usa-a-dati-danesi-26953