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Ipercolesterolemia – Acido bempedoico si inserirà tra statine e anti PCSK9?

In pazienti con ipercolesterolemia ad alto rischio e intolleranti alle statine, l’acido bempedoico ha raggiunto il suo endpoint primario in uno studio di Fase III, con una diminuzione del 23% del colesterolo LDL a 12 settimane, rispetto all’1% nel gruppo placebo. Parallelamente è stata anche ridotta del 25% la hsCRP (high-sensitivity CRP, proteina C reattiva ad alta sensibilità), un biomarcatore di infiammazione, rispetto a un aumento del 2% nel gruppo placebo

La compagnia sviluppatrice, Esperion, si aspetta i dati da due ulteriori studi chiave nei prossimi mesi di agosto e settembre. Entro il primo trimestre del 2019 prevede di depositare una nuova domanda di approvazione alla Fda per l’acido bempedoico sia in monoterapia che in combinazione con ezetimibe.

I due farmaci sono in sviluppo come opzione complementare di trattamento orale, in monosomministrazione giornaliera, per pazienti ad alto rischio o con malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) che necessitano di un ulteriore abbassamento del colesterolo LDL.

«Il set di dati di questo studio è rassicurante e molto coerente con quello che abbiamo visto in precedenza con l’acido bempedoico», ha detto Ulrich Laufs, membro del comitato esecutivo dello studio e direttore del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Lipsia.

Al momento i farmaci per abbassare il colesterolo appartengono fondamentalmente a due categorie. Le statine a basso costo, oramai quasi tutte generiche, che vengono somministrate alla stragrande maggioranza dei pazienti che hanno bisogno di abbassare il livello di lipidi nel sangue, e gli inibitori PCSK9 iniettabili e ad alto costo, indicati per i pazienti con forme più gravi di ipercolesterolemia nelle quali il trattamento con statine alla massima dose non basta. Esperion punta a un posizionamento intermedio tra i due trattamenti.

Le terapie per l’ipercolesterolemia
Elevati livelli plasmatici di colesterolo LDL (LDL-C) sono associati all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari (CV). Il gold standard per il trattamento dell’ipercolesterolemia è rappresentato dalle statine che, bloccando l’enzima idrossimetilglutaril coenzima A reduttasi, aumentano l’espressione del recettore per le LDL nel fegato (LDLR). Questo favorisce un aumento della captazione di LDL circolanti e contribuisce alla diminuzione dei livelli di LDL-C, traducendosi in una riduzione della morbidità e mortalità CV.

L’efficacia delle statine è limitata dal fatto che, parallelamente all’aumento di espressione di LDLR, viene anche attivata, come meccanismo di controllo negativo, l’espressione di PCSK9 (proprotein convertase subtilisin/kexin 9). PCSK9 è una proteina di 692 aminoacidi appartenente alla famiglia delle proproteine convertasi che è in grado di legare LDLR sia a livello intracellulare che sulla superficie della membrana plasmatica degli epatociti. Attraverso questo meccanismo, PCSK9 favorisce la degradazione di LDLR negli epatociti, nei fibroblasti e nei macrofagi…”

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Fonte: “Ipercolesterolemia, l’acido bempedoico, si inserirà tra statine e anti PCSK9?”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/ipercolesterolemia-lacido-bempedoico-si-inserir-tra-statine-e-anti-pcsk9-26963