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Artrite reumatoide – Outcome a lungo termine migliori se si persegue obiettivo remissione

L’utilizzo del target terapeutico “remissione” in luogo di quello della “ridotta attività di malattia” (LDA) potrebbe essere da preferire nel trattamento dell’artrite reumatoide, stando ai risultati di uno studio di recente pubblicazione su RMD Open: Rheumatic and Musculoskeletal Diseases, anche se non si può escludere anche la necessità di considerare altri fattori, quali gli effetti avversi

Razionale e disegno dello studio
Le raccomandazioni internazionali di trattamento dell’AR indicano di raggiungere il target terapeutico della remissione di malattia o, quanto meno, della LDA, ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro.

Non si può escludere che continuare a perseguire l’obiettivo remissione una volts che un paziente raggiunge la LDA possa dare dei benefici clinici aggiuntivi ma, per alcuni pazienti, l’adozione di questa strategia più aggressiva può accompagnarsi anche ad una maggiore incidenza di AR e a maggiori costi, come documentato da uno studio che aveva dimostrato una minore aderenza in presenza di un goal terapeutico più stringente.

Dato che il target ottimale da raggiungere nel trattamento dell’AR è ancora oggetto di discussione tra gli esperti, gli autori del nuovo studio hanno voluto dare il loro contributo nel dirimere la questione mettendo a confronto gli outcome conseguiti dai partecipanti a due trial clinici: lo studio BeSt, che aveva reclutato 508 pazienti con AR attiva all’esordio nel 2000, e lo studio IMPROVED, che aveva reclutato 610 pazienti nel 2007.

Nello studio BeSt, i pazienti erano stati trattati con varie combinazioni di farmaci, quali MTX, sulfasalazina, ciclosporina A e corticosteroidi, con un’intensificazione del trattamento per valori persistenti di attività di malattia (punteggio DAS>2,4), e la successiva riduzione graduale della terapia al raggiungimento del target.

Dopo il terzo anno, i pazienti in terapia solo con un DMARDs per almeno un semestre potevano interrompere il trattamento.

Nello studio IMPROVED, pazienti con AR all’esordio sono stati trattati inizialmente con MTX e prednisone a dosi elevate. Se questi arrivavano alla remissione di malattia a 4 mesi, era loro consentito ridurre gradualmente il dosaggio di prednisone; se la remissione era presente anche a 8 mesi, inoltre, era possibile ridurre gradualmente, fino all’interruzione, il trattamento con MTX.

I pazienti che non raggiungevano un punteggio DAS inferiore a 1.6 a 4 mesi, erano stati randomizzati a terapia di combinazione con MTX, sulfasalazina, idroclorochina e prednisone, o a MTX e l’aggiunta di adalimumab…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, outcome a lungo termine migliori se si persegue l’obiettivo remissione anziché la ridotta attività di malattia”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-outcome-a-lungo-termine-migliori-se-si-persegue-lobiettivo-remissione-anzich-la-ridotta-attivit-di-malattia-26900