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BPCO – Disatteso ‘paradosso obesità’ per BMI >40

Da tempo, in letteratura, si è imposto il cosiddetto “paradosso dell’obesità” che, sulla base di alcuni studi, enfatizza, nei pazienti con BPCO, un ruolo benefico dell’obesità e della condizione di sovrappeso in termini di morbi-mortalità. Ora, uno studio presentato nel corso dell’ultimo congresso dell’American Thoracic Society sembrerebbe smentire questo vantaggio nei pazienti con BPCO estremamente obesi (BMI>40), a suggerire l’importanza del valore di BMI come fattore discriminante da tenere in considerazione quando si valuta la mortalità nei pazienti con BPCO

Perchè si parla di paradosso dell’obesità in presenza di BPCO?
“Mentre l’obesità conferisce, nella popolazione generale, un rischio elevato di mortalità – scrivono gli autori nell’abstract del lavoro presentato al congresso – alcuni studi condotti su sottogruppi di pazienti con BPCO hanno documentato un vantaggio dell’obesità, in termini di aumento della sopravvivenza, negli individui obesi rispetto a quelli normopeso”.

Tra i dati presenti in letteratura al riguardo, i ricercatori hanno ricordato uno studio di recente pubblicazione (2) che ha documentato come l’effetto paradosso dell’obesità sulla sopravvivenza di pazienti con BPCO sia più marcato nei pazienti con ostruzione bronchiale severa – es: valori più ridotti di FEV1 – mentre in presenza di BPCO di grado lieve-moderato, la mortalità legata al peso corporeo presenti un comportamento simile a quello osservato nella popolazione generale.

Quella che, però, manca ancora oggi, è  una visione comune sui meccanismi che giustifichino l’esistenza di “un paradosso dell’obesità” nella BPCO.

In uno studio del 2014 (3), infatti, sono stati identificati alcuni potenziali fattori confondenti che potrebbero spiegare le ragioni della maggior sopravvivenza a lungo termine documentata nei pazienti con BPCO obesi. Gli autori di questo studio hanno concluso che non è l’incremento dell’accumulo di adipe in sè il fattore che giustifica l’esistenza dell’associazione sopra enunciata. Infatti, utilizzando opportune analisi multivariate, i ricercatori hanno identificato nella massa muscolare e nella capacità all’esercizio fisico (meglio preservate nei pazienti più gravi) le variabili che giustificherebbero la relazione tra aumento del BMI e mortalità.

I pazienti in sovrappeso o obesi sono risultati avere una funzione polmonare, una massa muscolare e una capacità all’esercizio fisico migliori. (…) Pertanto, sono le variabili suddette, anziché l’accumulo di adipe, a rendere conto del perchè le persone obese o in sovrappeso sembrino essere apparentemente protette dalla mortalità precoce.

Il BMI elevato è, quindi, un predittore positivo di sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con BPCO per ragioni indipendenti dall’accumulo di adipe.

BMI e morbi-mortalità nella BPCO: i risultati dell’analisi post-hoc
Pochi studi avevavo documentato, fino ad ora, il paradosso dell’obesità anche in pazienti con BPCO francamente obesi (BMI>40).

Di qui il nuovo studio presentato al congresso, un’analisi post-hoc dei dati del trial SUMMIT (un trial clinico di fase III, randomizzato e controllato vs. placebo, sull’impiego di un trattamento a base di fluticasone furoato e vilanterolo in pazienti con BPCO di grado moderato e rischio CV elevato), condotta in pazienti classificati per diversi livelli di BMI…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “BPCO, disatteso il ‘paradosso dell’obesità’ per BMI >40”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/pneumo/bpco-disatteso-il-paradosso-dellobesit-per-bmi-40-26886