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Infarto del miocardio – Antagonisti aldosterone riducono rischio di mortalità

La terapia con antagonisti del recettore dell’aldosterone (noti anche come diuretici risparmiatori di potassio) ha offerto un beneficio consistente di mortalità in pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) e frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) superiore al 40% o senza insufficienza cardiaca, secondo una ricerca pubblicata online su “JAMA Internal Medicine”

«Il trattamento con antagonisti dell’aldosterone è raccomandato e ha dimostrato di avere effetti benefici nei pazienti con STEMI e LVEF inferiore al 40%» premettono gli autori, guidati da Khagendra Dahal, del Louisiana State University Health Sciences Center.

Il razionale clinico della meta-analisi su JAMA
«Tuttavia, il ruolo di questi farmaci in pazienti con LVEF superiore al 40% o senza insufficienza cardiaca congestizia non è perfettamente noto» aggiungono. Per affrontare questo gap conoscitivo, Dahal e colleghi hanno effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi di 10 trial clinici randomizzati (RCT).

Gli studi hanno incluso antagonisti dell’aldosterone valutati in 4.147 pazienti con STEMI e LVEF superiore al 40% o STEMI senza insufficienza cardiaca clinica.
Al follow-up, i ricercatori hanno valutato diversi outcome, tra cui mortalità, nuovo scompenso cardiaco congestizio, infarto miocardico ricorrente, aritmia ventricolare, nonché cambiamenti nella LVEF e nei livelli sierici di potassio e creatinina.

Risultati positivi da confermare con RCT più ampi
I dati hanno mostrato che il trattamento con antagonisti dell’aldosterone riducevano il rischio di mortalità (2,4% vs 3,9%; OR = 0,62; IC 95%, 0,42-0,91) tra i pazienti con STEMI senza insufficienza cardiaca rispetto ai controlli.

Tuttavia, i pazienti che ricevevano antagonisti dell’aldosterone e controlli hanno dimostrato rischi simili di infarto miocardico (1,6% vs 1,5%; OR = 1,03; 95% CI, 0,57-1,86), nuovo scompenso cardiaco congestizio (4,3% vs. 5,4%; OR = 0,82; IC al 95%, 0,56-1,2) e aritmia ventricolare (4,1% vs 5,1%; OR = 0,76; IC 95%, 0,45-1,31)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “STEMI con LVEF>40% o assenza di scompenso, antagonisti dell’aldosterone riducono il rischio di mortalità”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/stemi-con-lvef40-o-assenza-di-scompenso-antagonisti-dellaldosterone-riducono-il-rischio-di-mortalit-26861