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Per le donne “stomizzate” – La risposta di Samia al “buco nello stomaco”

L’iniziativa di una sociologa e ricercatrice italo-algerina per le donne “stomizzate” : una linea di “lingerie” affinché possano sentirsi a proprio agio in un corpo trasformato dalla malattia

Avere un buco nello stomaco. Essere donna, e voler convivere dignitosamente con la propria malattia. Sì, è molto forte la parola “ buco nello stomaco”, ma Samia Kouider la intona con il sorriso, forse per esorcizzare, non impressionare, e normalizzare la quotidianità di una malattia. E lo fa anche con la sua iniziativa imprenditoriale, prima in assoluto nel nostro paese. Una linea di “lingerie” studiata per le donne “stomizzate”, affinché possano sentirsi a proprio agio in un corpo trasformato dalla malattia. E così, Samia Kouider, questa sociologa e ricercatrice italo-algerina in Italia da più di 28 anni, con alle spalle collaborazioni che vanno dalla Commissione Europea al Fondo delle Nazioni Unite per lo sviluppo, si mette d’ingegno e prova a dare un po’ di sollievo a quelle migliaia di persone che si trovano a convivere con il proprio male, e sono oggi “stomizzati” come lei. Cosa significa? vivere con una sacca attaccata all’addome. Negli ultimi 50 anni, con lo sviluppo della chirurgia salvavita (anche pediatrica) e delle biotecnologie, è sempre in crescita il numero dei pazienti che a seguito di un tumore o di una severa malattia infiammatoria cronica dell’intestino, hanno subito un intervento chirurgico e la confezione di una stomia. La popolazione stomizzata è sempre più giovane e ritorna attiva con una buona qualità di vita. C’è un problema però, nota la Kouider: un’offerta costosa e di poca qualità per il loro abbigliamento intimo.

“25 anni fa, a Milano – racconta Samia Kouider – mi hanno diagnosticato una forma grave di Morbo di Crohn, una malattia cronica autoimmune che distrugge l’intestino. Da allora, ho subito ben 26 operazioni chirurgiche di vario tipo. Ho trascorso gli ultimi 5 anni quasi sempre allettata e non autosufficiente, interrompendo completamente l’attività professionale. Fino all’ultimo e radicale intervento con l’asportazione dei 3/4 dell’intestino e la creazione di una stomia. Rispetto agli anni della malattia l’attuale condizione di stomizzata, nonostante i disagi, è per me una vera rinascita. Oggi lavoro, mi muovo e ho una vita sociale non molto diversa da quella dei miei amici sani – racconta sempre con il sorriso di chi ha la vita non solo negli occhi e perciò non intende in alcun modo lasciarla – ritengo che la vita di uno stomizzato possa essere ancora migliorata e avvicinata a quella normale se aiutata a fronteggiare il più grosso dei problemi: l’accettazione e la gestione della sacca di raccolta.”

Per questo, Samia ha deciso di mettere le sue competenze professionali di sociologa, la sua esperienza di stomizzata e capacità in campo manageriale per contribuire al miglioramento della qualità della vita dei portatori di stomia facendo nascere la prima produzione e commercializzazione di underwear per bisogni specifici con una prima collezione specializzata per stomizzati chiamata OstomyPRIDE. Biancheria intima e costumi da bagno antiallegernici, antibatterici e glamour, 100% made in Italy. Il design dei capi ha un unico scopo ribadisce: il benessere fisico e psicologico di chi li indossa…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “La risposta di Samia al “buco nello stomaco”,” LA STAMPA SALUTE

Tratto dahttp://www.lastampa.it/2018/04/05/scienza/benessere/la-risposta-di-samia-al-buco-nello-stomaco-ytfx0NYIOp9E7g4CsDJPQJ/pagina.html