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Leucemia linfatica cronica – Con farmaco di nuova generazione ‘venetoclax’, migliori possibilità di cura per i casi più complessi

Quasi 400 pazienti trattati in un trial clinico (di fase 3) condotto grazie alla partecipazione di oltre 100 centri di cura distribuiti in 20 paesi in tutto il mondo. Sono questi i principali numeri dello studio MURANO che ha acceso una luce in più nell’arsenale terapeutico per la leucemia linfatica cronica

È il venetoclax, un farmaco di nuova generazione, che potrebbe aiutare moltissimi pazienti con la forma più grave di questa malattia, quella recidivante e refrattaria ai trattamenti. Già lo scorso dicembre lo studio Murano è stato tra quelli accolti con maggiore interesse durante il congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) ad Atlanta e in questi giorni è arrivata una conferma in più con la pubblicazione dei risultati sul New England Journal of Medicine, una delle riviste di riferimento per tutta la comunità medico-scientifica a livello mondiale.

L’ematologia di Niguarda è stato uno dei centri con il maggior numero di pazienti arruolati per uno studio che ha portato ad un’importante novità.

“Per decenni la chemioterapia è stata l’unica arma in nostro possesso per curare questa malattia – dice l’ematologo, Marco Montillo, referente italiano dello studio Murano e autore della pubblicazione-. Ma da oltre dieci anni nel nostro armamentario terapeutico sono comparsi gli anticorpi monoclonali, le cosiddette “pallottole intelligenti”, definite così perché più mirate sull’obbiettivo-tumore rispetto alla chemioterapia. E’ molto più recente – prosegue l’esperto – l’introduzione di farmaci ancora più specifici le cosiddette “piccole molecole”, che agiscono bloccando il meccanismo attraverso il quale la cellula neoplastica si riproduce. In particolare venetoclax rientra in questa categoria ed è il primo farmaco in grado di inibire in maniera selettiva la funzione della proteina BCL-2, “l’interruttore molecolare” che attiva la proliferazione incontrollata dei linfociti neoplastici”.

Lo studio MURANO ha valutato l’efficacia del nuovo trattamento contro lo standard di cura attuale. In questo caso parliamo di pazienti recidivanti/refrattari ai trattamenti di prima e seconda linea, per i quali attualmente viene consigliato il ricorso alla combinazione di bendamustina (un chemioterapico) e rituximab (un anticorpo monoclonale). 389 pazienti sono stati arruolati per la sperimentazione, e sono stati divisi in modo casuale in modo da avere un numero uguale di soggetti in terapia con entrambe le combinazioni di farmaci. La terapia è durata per un massimo di due anni, al termine dei quali i risultati dei due gruppi di pazienti sono stati confrontati…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia linfatica cronica , con il venetoclax migliori possibilità di cura per i casi più complessi. Studio sul NEJM”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-linfatica-cronica-con-il-venetoclax-migliori-possibilit-di-cura-per-i-casi-pi-complessi-studio-sul-nejm–26425