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Alzheimer – Armare l’immunità cerebrale per combatterlo

Una proteina recettore chiamata TREM2, che si trova sulle cellule immunitarie del cervello, interferisce con la formazione delle placche di proteina beta amiloide tipica della malattia di Alzheimer. Uno studio sui topi ha mostrato che l’aumento di TREM2 nel cervello può prevenire o ridurre la gravità dei disturbi causati dalla malattia

Cellule della microglia (in verde) attaccano una placca di proteina beta amiloide (in blu).

Una proteina espressa sulla superficie delle cellule del sistema immunitario cerebrale, le cosiddette cellule della microglia, permette a queste di legarsi alla proteina beta amiloide e di ridurne le placche tipiche della malattia di Alzheimer.

L’aumento dei livelli di questa proteina, TREM2, previene o riduce i deficit cognitivi che caratterizzano la malattia. A dimostrarlo è stato un gruppo di ricercatori dello Sanford Burnham Prebys Medical Research Institute che illustrano la loro ricerca in due articoli pubblicati su “Neuron”.

Nel primo studio Huaxi Xu e colleghi hanno mostrato – grazie alla creazione di linee di topi incapaci di produrre TREM2 – che questa proteina si lega in modo specifico alla beta amiloide e in particolare ai suoi oligomeri solubili, piccoli aggregati di beta amiloide, impedendo a essi di unirsi fra loro per formare dei polimeri che precipitano e danno origine alla placche.

Non solo: l’assenza di proteine TREM2 o un loro numero troppo esiguo interferisce con il corretto funzionamento dei canali ionici del potassio delle cellule della microglia, riducendone l’attivazione, e quindi la capacità di prevenire la formazione o eliminare le placche beta amiloidi.

Nel secondo studio i ricercatori hanno preso in esame una linea di topi affetta da un’alterazione genetica che li porta a sviluppare precocemente un analogo murino particolarmente aggressivo di malattia di Alheimer.

A partire da questi Huaxi Xu e colleghi hanno creato una seconda linea di topi geneticamente modificati, sempre predisposti all’Alzheimer, ma nei quali le cellule della microglia erano programmate per esprimere livelli più elevati dela proteina TREM2. In una serie di esperimenti, i ricercatori hanno dimostrato quindi che il potenziamento di TREM2 ferma la progressione della malattia e permette anche un recupero almeno parziale delle funzioni cognitive compromesse.

Di conseguenza, “nelle prime fasi della malattia potrebbe essere utile stimolare l’attivazione della microglia perché distrugga la proteina beta amiloide”, ha detto Huaxi Xu, avvertendo però che è presto per pensare a una traduzione nella pratica clinica di questa scoperta, che richiede ulteriori studi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Armare l’immunità cerebrale per combattere l’Alzheimer”, Le Scienze

Tratto dahttp://www.lescienze.it/news/2018/03/07/news/alzheimer_attivazione_microglia_recettore_trem2_sintomi-3895435/