Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Disturbo bipolare – Minor rischio di riospedalizzazione, se pazienti trattati con litio

Gli individui con disturbo bipolare hanno il più basso rischio di riospedalizzazione se trattati con litio, secondo uno studio del Karolinska Institutet in Svezia, pubblicato su JAMA Psychiatry. Anche le iniezioni a lunga durata di antipsicotici sono state efficaci, riducendo il rischio di riospedalizzazione del 30% rispetto ai loro corrispettivi orali

Il disturbo bipolare è caratterizzato da periodi alternati di depressione e umore elevato (mania), ed è solitamente trattato con farmaci stabilizzanti dell’umore o antipsicotici. Il litio è considerato lo stabilizzatore dell’umore più efficace, ma sono pochi gli studi che hanno confrontato gli effetti a lungo termine dei diversi farmaci nel disturbo bipolare.

Al fine di determinare quale sia il trattamento più efficace, i ricercatori del Karolinska Institutet hanno effettuato uno studio di coorte che ha esaminato il rischio di ospedalizzazione psichiatrica, cardiovascolare e per tutte le cause, dal gennaio 1987 al dicembre 2012, di tutti i pazienti ospedalizzati in Finlandia per disturbo bipolare (n=18.018), utilizzando database raccolti a livello nazionale per l’ospedalizzazione e per i farmaci dispensati.

Antipsicotici iniettivi e litio i più efficaci
Durante un periodo di follow-up medio di oltre sette anni, 9.721 pazienti (54,0%) hanno avuto almeno 1 ricovero ospedaliero psichiatrico.
I trattamenti associati al più basso rischio di riospedalizzazione psichiatrica sono risultati risperidone iniettivo a lunga durata d’azione (HR, 0,58 [95% CI, 0,34-1,00]), gabapentin (HR, 0,58 [95% CI, 0,44-0,77]), perenazina iniettiva a lunga durata d’azione (HR, 0,60 [95% CI, 0,41-0,88]) e carbonato di litio (HR, 0,67 [IC 95%, 0,60-0,73]).

Per quanto riguarda il ricovero per tutte le cause, il litio (HR, 0,71 [95% CI, 0,66-0,76]) è stato associato al rischio più basso.
Il trattamento antipsicotico usato più di frequente, la quetiapina fumarato (Seroquel), ha mostrato solo una modesta efficacia (rischio di riospedalizzazione psichiatrica: HR, 0,92 [IC 95%, 0,85-0,98], rischio di ospedalizzazione per tutte le cause: HR, 0,93 [IC 95%, 0,88- 0.98]).

Gli antipsicotici iniettivi a lunga durata d’azione sono stati associati a esiti sostanzialmente migliori rispetto alle loro versioni orali (rischio di riospedalizzazione psichiatrica: HR, 0,70 [95% CI, 0,55-0,90], rischio di ospedalizzazione per tutte le cause: HR 0,70 [IC 95% 0,57 -0,86]).

Litio come trattamento di prima linea
I risultati delle analisi di sensibilità hanno mostrato effetti benefici coerenti solo per il litio e per le iniezioni a lunga durata d’azione rispetto alle loro controparti orali…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Disturbo bipolare, litio associato a minor rischio di riospedalizzazione”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/disturbo-bipolare-litio-associato-a-minor-rischio-di-riospedalizzazione-26178