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Osteoporosi e rischio frattura – Molto utili i marker di neoformazione ossea

L’osservazione di variazioni legate al trattamento per l’osteoporosi dei marker di formazione ossea potrebbe essere utile nel prevedere la riduzione di fratture vertebrali legata all’impiego di farmaci anti-riassorbimento osseo. Questo il messaggio chiave di un’analisi di metaregressione di 14 trial clinici pubblicata recentemente su JBMR che suggerisce come il ricorso all’osservazione di questi marker potrebbe essere utile per lo sviluppo di nuovi trattamenti per l’osteoporosi o quando si considerano nuove popolazioni di pazienti o nuovi regimi posologici di farmaci già esistenti

Razionale dello studio
“Nei trial relativi alla sperimentazione di farmaci per il trattamento dell’OP è prassi comune quella di rilevare le variazioni a breve termine dei marker di turnover osseo – ricordano gli autori nell’introduzione al lavoro. – Durante le prime fasi di implementazione dei trial clinici,  questi marker, infatti, potrebbero rivelarsi utili nel selezionare il dosaggio ottimale del farmaco da utilizzare fino alla Fase 3; inoltre, una volta determinati sia il dosaggio ottimale che la posologia di somministrazione, questi marker consentono di approfondire il meccanismo d’azione del farmaco studiato”.

“Il meccanismo d’azione più comune identificato per i farmaci attuali contro l’OP – continuano i ricercatori – consiste, sostanzialmente, nell’inibire i processi di riassorbimento osseo: tali farmaci, pertanto, noti come farmaci antiriassorbitivi, comportano una riduzione dei marker di riassorbimento osseo. Questi riducono il tasso di eventi di rimodellamento osseo e, dal momento che i processi di formazione ossea sono accoppiati a quelli di riassorbimento, si assiste, pertanto, dopo un ritardo di circa un mese, alla riduzione dei marker di formazione ossea”.

“Si ritiene che la riduzione dei livelli dei marker di turnover osseo a livelli simili a quelli osservabili in giovani donne in salute rappresenti un meccanismo attraverso il quale i farmaci anti-riassorbimento osseo sono in grado di ridurre il rischio di fratture – spiegano gli autori dello studio”.

Obiettivi e disegno dello studio
I vari farmaci anti-riassorbimento osseo utilizzati attualmente contro l’OP riducono i marker di turnover osseo in misura diversa: “Se si analizzano i trial clinici – scrivono i ricercatori – è possibile osservare come, ad una riduzione maggiore del turnver osseo a livello individuale, corrisponda una maggiore riduzione del rischio di frattura”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Osteoporosi e rischio frattura, come utilizzare al meglio i marker di neoformazione ossea?”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/osteoporosi-e-rischio-frattura-come-utilizzare-al-meglio-i-marker-di-neoformazione-ossea-25834