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Leucemia linfatica cronica – ‘Ibrutinib’ più chemioimmunoterapia standard forniscono risultati promettenti

In pazienti con leucemia linfatica cronica, l’aggiunta dell’inibitore della tirosin chinasi di Bruton (BTK) ibrutinib a una chemoimmunoterapia standard, il regime FCR (fludarabina, ciclofosfamide e rituximab), in prima linea, ha portato a una negatività della malattia minima residua (MRD) nel midollo osseo nell’83% dei casi, in uno studio di fase II presentato ad Atlanta durante l’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASH)

L’alta percentuale di negatività dell’MRD si è riscontrata in tutte le categorie di rischio e 13 pazienti sui 35 valutati (il 37%) hanno mostrato una risposta completa in aggiunta all’MRD-negatività 2 mesi dopo il trattamento con il regime FCR.

“La percentuale di negatività dell’MRD del midollo osseo è superiore a quella ottenuta con qualsiasi regime precedente di prima linea in tutti i gruppi di rischio” ha detto il primo autore dello studio, Matthew S. Davids, del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, aggiungendo che le risposte si sono approfondite nel tempo sia nei pazienti con IGHV mutate sia in quelli con IGVH non mutate, “a suggerire che il mantenimento con ibrutinib offre un beneficio”.

Davids ha anche riferito che sono in corso studi di correlazione ed è in corso l’arruolamento di nuovi pazienti in una coorte di espansione nella quale si sta valutando la possibilità di interrompere la terapia nei pazienti con MRD negativa nel midollo osseo dopo 2 anni di mantenimento con ibrutinib.

Il regime FCR è in grado di portare a una sopravvivenza libera da malattia prolungata molti pazienti con leucemia linfatica cronica con IGHV mutate, mentre quelli con IGVH non mutate tipicamente hanno risposte meno durature. Inoltre, solo il 20% dei pazienti ottiene una risposta completa con MRD negativa.

In un precedente studio randomizzato su 800 pazienti, il regime FCR ha mostrato di migliorare in modo significativo la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al solo regime FC, associandosi a un’OS mediana di 86 mesi.

L’inibitore di BTK ibrutinib ha mostrato una tollerabilità e un’attività eccellenti come terapia di prima linea per i pazienti con leucemia linfatica cronica indipendentemente dai gruppi di rischio e dallo stato delle IGHV…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia linfatica cronica, risultati promettenti in prima linea con ibrutinib più chemioimmunoterapia standard”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-linfatica-cronica-risultati-promettenti-in-prima-linea-con-ibrutinib-pi-chemioimmunoterapia-standard-25629