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SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – Dall’AIDS all’uso consapevole degli antibiotici, le sfide del 2018

” “Nelle principali sfide faremo la nostra parte, rivendicando il ruolo della nostra rete operativa nella prevenzione e cura delle malattie infettive, cercando alleanze con le altre Società Scientifiche e con la Società Civile e le Associazioni di volontariato”. E’ l’appello del prof. Massimo Galli, Presidente SIMIT, per le priorità dell’infettivologia al Ministro della Salute che verrà. Gli argomenti da affrontare sono tanti e su questi di è fatto il punto a Milano ad un seminario della SIMIT Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – con il lancio delle Linee guida per il 2018

LE LINEE DI INDIRIZZO PER IL 2018 – Al termine di un anno caratterizzato da eventi rilevanti sia sul versante epidemiologico, quali l’epidemia di Chikungunya in Lazio e Calabria, i casi di malaria di sospetta origine autoctona, le variazioni nella distribuzione dei sierogruppi di meningococco, sia su quello assistenziale, quali le sfide per l’applicazione dei tre nuovi piani nazionali (sui vaccini, sulla prevenzione cura delle infezioni da HIV e sulla lotta alla resistenza microbica) e per l’eliminazione delle infezioni croniche da virus dell’epatite C, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, ha riunito a Milano oltre 100 specialisti tra Direttori e Dirigenti Medici di Unità operative di tutta Italia allo scopo di delineare le linee di intervento e di rafforzare la collaborazione e l’efficienza delle interconnessioni della rete degli Infettivologi Italiani.

“Siamo chiamati ad affrontare, non solo da un punto di vista scientifico, ma anche organizzativo, molte importanti sfide”, dichiara il prof. Massimo Galli, Presidente SIMIT e Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Milano, Direttore Divisione Clinicizzata di Malattie Infettive AO – Polo Univ. ‘Luigi Sacco’. “Dovendo perlopiù contare sulle nostre sole forze e sulla buona volontà e professionalità dei nostri associati. Ribadendo la volontà di una piena collaborazione con il Ministero Salute e con le Regioni, e per quanto di competenza con l’Istituto Superiore di Sanità, non possiamo nascondere la necessità svolgere anche la funzione di costante azione di stimolo della politica perché obiettivi e questioni di grande importanza e di interesse generale non passino in secondo piano, travolti dalle vicende elettorali”.

AIDS E HIV – In Italia nel 2016 sono state riportate 3.451 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti. Quanto basta per sottolineare che esiste ancora un sommerso, cioè un numero non trascurabile di persone che non sanno di essersi infettate e che sono potenzialmente cagione di nuove infezioni. Il fatto che più della metà delle persone in cui viene posta per la prima volta la diagnosi di infezione abbiano già sintomi o esami di laboratorio indicativi di una fase già avanzata di malattia e siano quindi già infettati da molti anni. Questo depone per un ritardo di diagnosi che è figlio di un’insufficiente informazione.

IL PIANO NAZIONALE AIDS – L’approvazione del Piano Nazionale AIDS da parte della Conferenza Stato-Regioni il 26 ottobre scorso rappresenta un’occasione di fondamentale importanza per l’adeguamento degli interventi di prevenzione e cura in una realtà epidemiologica che in più di trent’anni dalla comparsa della malattia in Italia è profondamente cambiata. SIMIT mobilità le sue competenze e la cultura specifica dei suoi specialisti affinché il piano trovi piena applicazione in tutte le Regioni d’Italia e si mobilita in appoggio alla sperimentazione di nuove forme di prevenzione quali la profilassi pre-esposizione, un intervento farmacologico preventivo utile a evitare un contagio nelle persone ad alto rischio, già ampliamente utilizzati in Francia e Gran Bretagna.

L’EPATITE C – Tra le massime priorità per il 2018, “la Società dedicherà un ulteriore sforzo all’ eliminazione dell’epatite C, con particolare riguardo per i casi nei pazienti affetti anche da HIV – aggiunge Galli. “L’eradicazione di HCV nei pazienti co-infetti potrà essere portata a compimento nell’arco di 2-3 anni. SIMIT intende impegnarsi a fondo su questo obiettivo, grazie ai nuovi approcci terapeutici, che riguarda una popolazione di pazienti che quasi per intero fa riferimento per assistenza e cure ai centri di malattie infettive”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Infettivologia italiana: dall’AIDS all’uso consapevole degli antibiotici, le sfide del 2018”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/altre-news/infettivologia-italiana-dallaids-alluso-consapevole-degli-antibiotici-le-sfide-del-2018–25602