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Apnea ostruttiva del sonno (OSA) ed epilessia farmacoresistente – Ventilazione a pressione positiva riduce crisi

Trattare l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) nei pazienti con epilessia riduce significativamente le convulsioni, secondo uno studio ritenuto dagli autori il più grande del suo genere effettuato fino a oggi. I risultati sono stati comunicati nel corso del 71° meeting annuale dell’American Epilepsy Society (AES), svoltosi poche settimane fa a Washington D.C

«Tutti i pazienti con epilessia dovrebbero essere sottoposti a screening per OSA e la condizione dovrebbe essere trattata, soprattutto in quelli con convulsioni resistenti ai farmaci» ha affermato l’autore principale, Thapanee Somboon, ricercatrice presso lo Sleep Disorder Center della Cleveland Clinic (Ohio, USA).

Una comorbilità frequente
Circa il 40% degli adulti con epilessia ha anche apnea del sonno, e in circa il 16% la condizione è da moderata a grave, ha ricordato Somboon.
Nella popolazione generale, la prevalenza di OSA aumenta con l’età e l’indice di massa corporea (BMI). Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con epilessia hanno maggiori probabilità di essere più in sovrappeso a causa di uno stile di vita più sedentario, in combinazione con gli effetti collaterali di alcuni antiepilettici (AED), ha aggiunto.

L’OSA interrompe il sonno e produce uno stato di privazione cronica del sonno, che può aumentare le convulsioni, ha sottolineato Somboon. Inoltre, l’OSA è associata ad altri outcome negativi, tra cui umore e disfunzione cognitiva, ipertensione, malattie cardiovascolari, disordini metabolici e morte improvvisa.

Studio retrospettivo su 197 pazienti adulti sottoposti a polisonnografia
Lo studio retrospettivo presentato al meeting AES ha incluso 197 adulti con epilessia (età media: 43,9 anni; 58% donne) sottoposti a polisonnografia (PSG) dal 1997 al 2015. I ricercatori hanno raccolto informazioni demografiche, caratteristiche di epilessia, dati di PSG e aderenza al trattamento con ventilazione meccanica a pressione positiva delle vie aeree (PAP) per OSA.

I ricercatori hanno classificato i pazienti in tre categorie: con OSA e sottoposti a terapia con PAP, con OSA e non sottoposti a terapia con PAP (non trattati) e senza OSA. Circa il 62% dei pazienti dello studio aveva OSA, dei quali il 60% stava ricevendo terapia PAP. I gruppi OSA trattati e non trattati non differivano in termini di età, genere, BMI o tipo di dose standardizzata di farmaci antiepilettici (AED)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Epilessia farmacoresistente e apnea ostruttiva del sonno, la ventilazione a pressione positiva riduce le crisi”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/epilessia-farmacoresistente-e-apnea-ostruttiva-del-sonno-la-ventilazione-a-pressione-positiva-riduce-le-crisi–25563