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Steatoepatite non alcolica (NASH) – Dati promettenti per gli agonisti del recettore FXR

Ci sono diverse molecole in studio per la steatoepatite non alcolica (NASH) ma quelle che sembra daranno i migliori risultati sono gli attivatori del recettore FXR. I dati dello studio REGENERATIVE sull’acido obeticolico nel trattamento della NASH arriveranno nel 2019 ma le aspettative sono elevate considerando gli ottimi risultati dello studio che lo ha preceduto. Si ripongono molte speranze anche in GS-9674, altro inibitore del recettore FXR, che funzionando in modo analogo dovrebbe portare a risultati simili se non migliori

La steatoepatite non alcolica è la malattia del fegato grasso, non collegata al consumo di bevande alcoliche e con caratteristiche istologiche quali: infiammazione, morte cellulare e fibrosi. Si verifica nel 3-5% della popolazione adulta negli USA, la NASH è associata a insulino-resistenza, obesità e sindrome metabolica.

Dal 2001, c’è stato un aumento dei casi di dieci volte, diventando la seconda causa principale di trapianto di fegato negli Stati Uniti; il 5% -25% dei pazienti con NASH svilupperà cirrosi entro il periodo di follow-up di 7 anni.

E’ una malattia prevalente nelle popolazioni di origine ispanica e tende a manifestarsi negli uomini tra i 40 e i 65 anni. All’esordio ma anche in fase più avanzata non ci sono sintomi caratteristici, può essere associata ad affaticamento e debolezza.
Si può sospettare la NASH quando il paziente ha determinati fattori di rischio: aumento degli enzimi epatici (AST e ALT), diabete mellito di tipo 2, obesità, sindrome metabolica e apnea ostruttiva del sonno.

Nonostante ci siano diversi indicatori della NASH, è necessaria una biopsia epatica per stabilire una diagnosi…”

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Fonte: “Steatoepatite non alcolica, dati promettenti per gli agonisti del recettore FXR”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/gastro/steatoepatite-non-alcolica-dati-promettenti-per-gli-agonisti-del-recettore-fxr–25546