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Infezione da Clostridium difficile (CDI) – Trattamento, uno sguardo al presente e al futuro

I protocolli di prevenzione dell’infezione da Clostridium difficile (CDI) si sono concentrati sul trattamento dell’infezione e, più recentemente, sulla riduzione del rischio di recidiva. Le future strategie di gestione si concentreranno sulla prevenzione delle CDI, in particolare usando vaccini e strategie di neutralizzazione degli antibiotici non metabolizzati. Gli agenti ad oggi approvati dall’FDA e dall’EMA sono 4: metronidazolo, vanconomicina, fidaxomicina, bezlotoxumab ma ci sono opzioni terapeutiche e preventive in studio che arriveranno nel prossimo futuro. E’ quanto mostrato in una recente revisione pubblicata su Infectious Disease Special Edition-Fall 2017

Opzioni di trattamento attualmente “approvate” per CDI 
I 4 agenti terapeutici approvati dalla FDA per la gestione del CDI comprendono due antibiotici più vecchi, il metronidazolo e la vancomicina e due nuove opzioni: l’antibiotico fidaxomicina e più recentemente un anticorpo monoclonale contro una delle due principali tossine del C. difficile (tossina B) chiamato bezlotoxumab.

I 3 antibiotici mirano a ridurre l’infezione, mentre il bezlotoxumab viene somministrato insieme a uno di questi antibiotici standard per ridurre il rischio di recidiva di CDI.
Il metronidazolo è stata in passato l’opzione più comunemente usata per il trattamento del CDI, ma ora è chiaro che questo antibiotico è inferiore alla vancomicina.

Il metronidazolo raggiunge solo basse concentrazioni nel colon intraluminale, in particolare quando l’infiammazione della mucosa si risolve; questo antibiotico può non essere rilevabile nelle feci quando la diarrea si risolve. Inoltre, alcuni cloni isolati di C. difficile hanno una ridotta suscettibilità al metronidazolo, che potrebbe essere rilevante data la farmacocinetica subottimale per questo antibiotico nella CDI.

C. difficile non è coltivato regolarmente come parte di una diagnosi CDI; pertanto, l’individuazione in laboratorio della sensibilità ridotta al metronidazolo si basa su programmi di sorveglianza. Inoltre, l’identificazione di questi ceppi è problematica, date le variazioni nella metodologia.
Due studi clinici di fase 3 che hanno esaminato il trattamento del CDI primario includevano la vancomicina e il metronidazolo come bracci di confronto…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Trattamento del Clostridium difficile, uno sguardo al presente e al futuro”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/gastro/trattamento-del-clostridium-difficile-uno-sguardo-al-presente-e-al-futuro–25528