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Emorragia intracranica – Fattibile e sicura la ripresa degli antipiastrinici

La ripresa del trattamento antipiastrinico (AP) in pazienti con emorragia intracranica (ICH) primaria ha ridotto il rischio di eventi ischemici o tromboembolici, senza un significativo aumento del rischio di recidiva di ICH o di espansione dell’ematoma. Questo il risultato di una meta-analisi, effettuata da un team di neurologi cinesi, i cui risultati sono stati pubblicati online sul “Journal of the Neurological Sciences”

Parietal lobe – Human brain in x-ray view

«L’emorragia intracranica (ICH) è una delle complicazioni più devastanti della terapia antitrombotica, con elevate morbilità e mortalità associate. L’incidenza di ICH è aumentata del 47% dal 1990 al 2010 a livello mondiale» premettono gli autori, coordinati da Lifen Chen, del Dipartimento di Neurologia del Secondo Ospedale Affiliato dell’Università Medica di Chongqing (Cina).

«L’uso del trattamento AP potrebbe aumentare il rischio di ICH e il numero di pazienti in emergenza con ICH AP-correlata è in aumento, specialmente nei Paesi industrializzati. Inoltre, i pazienti con ICH primaria tendono ad avere una recidiva di ICH e un’espansione dell’ematoma» aggiungono.

La diatriba sul bilanciamento tra rischio emorragico e tromboembolico
A causa del rischio di recidiva di ICH, l’ICH primaria è di solito considerata una controindicazione alla terapia AP, spiegano Chen e colleghi. Tuttavia, senza il trattamento AP, molti pazienti possono soffrire di eventi ischemici e tromboembolici.

«Sfortunatamente, solo pochi studi randomizzati controllati e nessuna linea guida o consenso di esperti hanno chiarito i benefici e i rischi della ripresa della terapia AP nei pazienti con ICH primaria» ricordano gli autori. «Inoltre, un ritardo o un’interruzione non necessaria del trattamento AP in pazienti con l’indicazione alla terapia AP potrebbe aumentare il rischio ischemico o tromboembolico».

Pertanto – osserva il team di Chen – circa la decisione di riprendere o meno la terapia AP è necessario che i medici stabiliscano un equilibrio tra il rischio emorragico e tromboembolico. D’altra parte, il disaccordo clinico rispetto alla ripresa AP nei pazienti con ICH esiste da lungo tempo.

L’obiettivo dello studio e il risultato ottenuto
«Questa meta-analisi ha lo scopo di esplorare gli effetti della ripresa del trattamento AP sulla promozione della recidiva dell’ICH e dell’espansione dell’ematoma e sulla prevenzione di eventi ischemici o tromboembolici in pazienti con ICH primaria e indicazione alla terapia AP, al fine di aiutare la decisione clinica riguardo la ripresa del trattamento AP nei pazienti con ICH primaria…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Emorragia intracranica, fattibile e sicura la ripresa degli antipiastrinici secondo una meta-analisi cinese”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/emorragia-intracranica-fattibile-e-sicura-la-ripresa-degli-antipiastrinici-secondo-una-meta-analisi-cinese–25453