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Osteopenia – Supplementazione con calcio, nuove prospettive per la scelta degli integratori

La maggior parte dei trial registrativi di farmaci antifratturativi hanno utilizzato il calcio carbonato mentre, soprattutto negli Stati Uniti, ci si è focalizzati sullo studio del calcio citrato. Questo sale presenta molteplici vantaggi rispetto al primo: dal migliore assorbimento alla maggiore biodisponibilità, dal minore influsso esercitato dal pH gastrico alla minore litogenicità. Per specifiche popolazioni di pazienti a rischio di riduzione della massa ossea si prospetta dunque un nuovo armamentario preventivo. Se ne è parlato in un simposio satellite nell’ambito del 16° Congresso Nazionale AME (Associazione Medici Endocrinologi), che si è svolto di recente a Roma

Il primo argomento che è stato preso in esame è il normale intake dietetico di calcio con la dieta, propedeutico all’analisi del confronto tra i due diversi sali di calcio citati. «Considerando una dieta di tipo ‘occidentale’, il 60% circa della quantità di calcio dovrebbe provenire da latte e prodotti lattiero-caseari» ricorda Alberto Falchetti, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, Fondazione San Camillo, Bologna. «Un 20% deriva da vegetali, frutta fresca e frutta secca. Una buona parte si ottiene dall’acqua – da considerare particolarmente le acque minerali effervescenti naturali – e altre fonti».

«In tutta questa dinamica una forte rilevanza riguarda il fosforo, soprattutto le caseo-fosfoproteine che aumentano in maniera molto importante la capacità di assorbimento intestinale di calcio (la caseina maniera particolare) e l’adeguato apporto di altre sostanze come il potassio, il magnesio e varie vitamine». Per quanto riguarda l’assunzione raccomandata con la dieta, i LARN (livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana) riportano il consumo di circa 900 mg giornalieri di media nei bambini e negli adulti, 1.200 mg negli adolescenti e soprattutto negli anziani e valori anche superiori nelle donne in allattamento.

Il doppio significato della biodisponibilità del minerale
La biodisponibilità di calcio può essere suddivisa in disponibilità, ovverossia la capacità di essere assorbito a livello gastrointestinale, e la deposizione, ovvero l’utilizzazione del calcio nelle ossa, spiega Falchetti. Tutto questo è favorito dal fosfato, sottolinea: non si deve mai dimenticare che si parla di metabolismo fosfo-calcico e, anche nella pratica clinica, bisogna ricordare che non ha senso valutare solo il calcio dimenticando il fosfato.

«Considerando l’assunzione abituale in un soggetto sano di trent’anni di 1 g di calcio al giorno, l’aspetto più importante dovrebbe essere che il calcio introdotto sia facilmente solubile» prosegue Falchetti «e questo ovviamente è quello ionizzato, che costituisce circa il 50%. Ciò è fondamentale perché il calcio deve essere ionizzato prima di essere assorbito».

In tal senso è noto che il pH è un elemento importante: l’acidosi riduce il legame proteico e quindi aumenta la disponibilità del calcio, mentre viceversa l’alcalosi la riduce. «La parte che viene assorbita entra nel pool che scambia i liquidi extracellulari con l’osso mentre la fonte di uscita principale è l’escrezione urinaria che sappiamo essere anche un indice di assorbimento intestinale di calcio». Anche se può essere una quota minima, negli atleti professionisti che hanno un’intensa attività il sudore può rappresentare una fonte particolarmente importante di secrezione.

I meccanismi dell’assorbimento
Vi sono due tipi di meccanismo per l’assorbimento di calcio, ricorda Falchetti. «Uno è vitamina D-dipendente e rappresenta la quota maggiore e più importante. Si tratta di un trasporto attivo che utilizza energia e che va facilmente incontro a saturazione, a livello soprattutto del piccolo intestino. C’è poi un trasporto passivo che sfrutta il gradiente osmotico e che si va a creare tra lume intestinale e sangue, non è vitamina D-dipendente e soprattutto non va incontro a saturazione»…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Supplementazione con calcio nell’osteopenia, nuove prospettive per la scelta degli integratori”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/altre-news/supplementazione-con-calcio-nellosteopenia-nuove-prospettive-per-la-scelta-degli-integratori-25382