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Ictus – Approvata risoluzione per incentivare prevenzione, accesso alle cure e riabilitazione

L’ictus in Italia è la prima causa di invalidità permanente, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte. Esistono fattori di rischio, come la fibrillazione atriale, sui quali l’informazione e prevenzione da parte del Ssn è ancora insufficiente. Moolti pazienti non riescono ad accedere ai nuovi anticoagulanti e le unità neurovascolari sono solo 170 a fronte di un’esigenza di 300. La risoluzione approvata all’unanimità impegna il Governo su 19 punti per migliorare l’attuale situazione. IL TESTO

09 NOV – In Italia, l’ictus cerebrale costituisce la prima causa di invalidità permanente, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte. L’ipertensione arteriosa è il principale fattore di rischio in grado di determinare un ictus cerebrale nella popolazione generale. Esistono, tuttavia, altri fattori di rischio sui quali non esiste ancora piena consapevolezza tra i cittadini, mentre l’azione di informazione e prevenzione da parte del Servizio sanitario nazionale risulta ancora insufficiente, con particolare riferimento alla fibrillazione atriale (FA).

Ieri, in commissione Affari Sociali alla Camera, con voto unanime è stata approvata una risoluzione molto articolata che impegna il Governo su ben 19 punti in tema di prevenzione, accesso alle cure e riabilitazione per le persone colpite da ictus cerebrale.

Nel testo a prima firma Mario Marazziti (Des-Cd) si spiega come i nuovi Lea, con riferimento all’esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni di assistenza correlate alle malattie croniche e invalidanti, prevedano una riduzione di alcune prestazioni legate alla ipertensione senza danno d’organo. In particolare, non risultano più in regime di esenzione il potassio, l’esame delle urine, l’holter delle 24 ore e la radiografia toracica. Poiché in Italia sono 16 milioni le persone che soffrono di ipertensione arteriosa e ogni anno ne muoiono 280 mila a causa di malattie cardiovascolari, la stragrande maggioranza dei quali sono anziani, questi saranno pertanto costretti a rivolgersi alla sanità privata per ottenere le predette prestazioni sanitarie, mentre per chi non se lo può permettere non resta che la rinuncia alle medesime…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ictus. Approvata in Commissione Affari Sociali risoluzione per incentivare prevenzione, accesso alle cure e riabilitazione”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=55629