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Epatite C – Nuove opportunità di cura da Maviret®, trattamento pangenotipico a base di glecaprevir e pibrentasvir

La nuova terapia Maviret ® a base di due agenti antivirali ad azione diretta, della durata di sole otto settimane, ha ottenuto la rimborsabilità da Aifa per il trattamento dell’infezione cronica da virus dell’HCV di tutti i principali genotipi (GT1-6) entrando così a far parte del ristretto elenco dei farmaci che godono del requisito dell’innovatività. Indicato per pazienti non cirrotici e per i naïve

31 OTT – Una somministrazione al giorno per otto settimane per liberare dallo spettro dell’epatite C i pazienti adulti non cirrotici e coloro che non hanno ricevuto in precedenza trattamenti anti-HCV, quindi la maggior parte dei 71 milioni di persone che in tutto il mondo convivono con questa malattia.

Sono queste le caratteristiche del nuovo regime pangenotipico, Maviret® (glecaprevir/pibrentasvir), un’arma terapeutica per l’eradicazione del virus che, grazie alla Determina n. 1.612/2017 dell’Agenzia italiana del farmaco (pubblicata nella Gu n. 226 del 27 settembre 2017), ha ottenuto la rimborsabilità anche in Italia entrando così a far parte del ristretto elenco dei farmaci che non solo godono del requisito dell’innovatività, ma anche dell’inserimento nel fondo dei farmaci innovativi.

Prodotto da AbbVie Azienda biofarmaceutica globale, Maviret ®, trattamento privo di ribavirina, si compone di due nuovi antivirali ad azione diretta (glecaprevir/pibrentasvir) che agiscono, inibendole, sulle proteine essenziali per la replicazione del virus dell’epatite C. È indicato per tutti i principali genotipi (GT1-6), per pazienti non cirrotici e per pazienti naïve rispetto al trattamento oppure che non hanno ottenuto la guarigione con trattamenti pregressi a base di IFN ([peg]IFN +/- RBV o SOF/RBV +/- pegIFN). Ma non solo, è indicato anche per quei pazienti il cui trattamento è gravato da specifiche difficoltà, fra cui quelli con cirrosi compensata e infezione Hcv dei principali genotipi, e coloro per cui in precedenza erano disponibili solo limitate opzioni di trattamento, quali ad esempio pazienti affetti da nefropatia cronica grave o da infezione cronica da Hcv di genotipo 31. Mentre nei pazienti con compromissione renale di qualsiasi entità, non richiede un aggiustamento della dose…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Epatite C. Nuove opportunità di cura dal trattamento pangenotipico a base di glecaprevir e pibrentasvir”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=55341